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Intesa Sanpaolo sostiene il mondo del carcere attraverso progetti sociali per ridurre le disuguaglianze
L'impegno di Intesa Sanpaolo non si limita solo a percorsi di formazione professionale: la Banca ha anche investito nel valore dell'arte come strumento di recupero
Intesa Sanpaolo è al fianco del mondo del carcere con il 'Programma di Riduzione delle Disuguaglianze'
Intesa Sanpaolo ha rafforzato il suo impegno sociale attraverso numerosi progetti a favore del mondo del carcere, inseriti nel più ampio programma di riduzione delle disuguaglianze che la Banca ha avviato con l’obiettivo di destinare 1,5 miliardi di euro al sociale entro il 2027. Con questo programma, Intesa Sanpaolo ha cercato di favorire condizioni di vita dignitose per le persone detenute e di favorire il loro reinserimento nella società a fine pena, con l'intento di prevenire la recidiva e promuovere una comunità più coesa e sicura.
Tra le iniziative più rilevanti promosse dalla Banca, spiccano progetti concreti per il sostegno dei detenuti e delle loro famiglie. Ad esempio, il programma ‘Aiutare chi Aiuta: un sostegno alle nuove fragilità’, sviluppato con Caritas Italia, ha previsto la distribuzione di beni primari e non, l’organizzazione di attività di accoglienza esterna, nonché percorsi di formazione e progetti di occupabilità per i detenuti. Intesa Sanpaolo ha anche collaborato con la Fondazione Don Rigoldi per creare una scuola di formazione edile presso il carcere di Milano Opera, favorendo l’integrazione attraverso percorsi di orientamento lavorativo, inclusi quelli dedicati alle competenze trasversali.
La Banca è anche stata protagonista di un progetto di grande valore sociale presso l'istituto penitenziario di Como, dove ha avviato un programma di formazione tecnica per undici detenuti, che hanno potuto acquisire competenze nella realizzazione di quadri elettrici complessi. Questo programma ha portato al rilascio di un attestato di partecipazione, rafforzando le opportunità professionali e formative per i detenuti.
Il sostegno di Intesa Sanpaolo non si è limitato solo a percorsi di formazione professionale, ma ha anche investito nel valore dell'arte come strumento di recupero. In particolare, il progetto "Rebibbia Festival Digital Arts" ha promosso attività artistiche e tecnologiche che hanno coinvolto i detenuti in laboratori teatrali e di arti grafiche, mentre il progetto "Rebibbia on-line", nato durante il lockdown, ha favorito la connessione tra i detenuti e le loro famiglie attraverso video call, riducendo l’isolamento e ristabilendo legami vitali.
Un altro importante progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo è quello realizzato presso il carcere di Bollate, dove la Banca ha contribuito al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e degli ex detenuti, facilitando esperienze professionali dentro e fuori il carcere e favorendo la ricostruzione dei legami familiari e comunitari. Inoltre, Intesa Sanpaolo ha anche offerto il proprio supporto alla Santa Sede per la realizzazione di un Padiglione alla Biennale di Venezia, che ha coinvolto le detenute del carcere femminile della Giudecca, dando loro l’opportunità di lavorare a stretto contatto con artisti di fama internazionale.
Le iniziative a favore del mondo del carcere si estendono anche a progetti musicali, come il concerto all’interno del Teatro alla Scala, sostenuto dalla Banca, che ha visto l’esibizione dell’Orchestra del Mare, composta da musicisti che hanno suonato strumenti realizzati nelle carceri italiane con legno ricavato da imbarcazioni utilizzate dai migranti. Il ricavato dell’evento è stato destinato al progetto Metamorfosi, che ha contribuito a creare l’orchestra, offrendo opportunità di formazione ai detenuti.
Infine, con l’intento di rafforzare l’economia carceraria, Intesa Sanpaolo ha introdotto misure di credito agevolato per le imprese sociali carcerarie, supportando concretamente la creazione di attività che favoriscono il reinserimento dei detenuti. Attraverso il Piano d’Impresa 2022-2025, la Banca ha consolidato il programma di contrasto alle povertà, mettendo in relazione il Terzo Settore, le aziende e le istituzioni, con l’obiettivo di individuare i bisogni più urgenti e rispondere in modo efficace, concreto e strutturato, per favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute.