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Mama Industry, il costo sociale della scarsa produttività: l'intervento durante la kermesse "La Piazza"
Il tema dell’improduttività all’interno del suggestivo borgo di Ceglie Messapica (Brindisi) in occasione della 7ª edizione della kermesse "La Piazza" di affaritaliani.it
Mama Industry, il costo sociale della scarsa produttività: l'intervento durante lo spazio “E mo...? Che succede...? In Italia" de "La Piazza"
La scarsa produttività delle piccole imprese, comunemente inserita in una trama solo economica e/o di processi lavorativi, sta modellando il futuro sociale dell’Italia. La sua visione slegata da cultura e know how non aiuta a superare l’impasse anzi, l’amplifica, assomigliando a una ruota che gira su se stessa senza avanzare.
Un altro punto di vista da cui guardare questa criticità sarà ospitato in “La Piazza”, storica manifestazione socio-economica organizzata da Affaritaliani, attraverso la voce di Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry, società impegnata nella crescita delle mPMI italiane.
La bassa produttività, soprattutto nelle piccole e micro imprese che costituiscono la maggior parte del tessuto economico italiano, è confermata da tutti gli studi dell’OCSE e altri, i quali evidenziano che le realtà con meno di 10 dipendenti sono le meno produttive.
Quello che si è soliti pensare è che questo problema sia circoscritto solo al fattore economico; invece, rappresenta una questione sociale di grande rilievo, con ripercussioni su aspetti cruciali della società italiana.
L’improduttività è, infatti, strettamente correlata alla precarietà lavorativa: le imprese piccole, spesso ancora gestite in maniera novecentesca, faticano a innovare, crescere e a offrire stabilità ai propri dipendenti (circa 2,7 milioni di precari in Italia - ISTAT Aprile 2024). Le conseguenze della precarietà sono piuttosto ovvie, le persone arrancano nella quotidianità e hanno enormi difficoltà a progettare un futuro che preveda di metter su famiglia determinando un crollo della natalità che recentemente è stata definita come “irrefrenabile” (6 neonati ogni mille abitanti - Istat 2024).
Alla produttività si collega, inoltre, la questione delle disuguaglianze, un divario crescente dato da un “loop” sociale in cui la maggioranza delle piccole imprese, invece che competere in modo equo, lotta esclusivamente per sopravvivere; mentre le realtà più grandi, con diverse opportunità di accesso alle risorse, continuano a prosperare accumulando ricchezza e crescendo in termini di competitività. Disparità che si riflettono in ambito sociale tra chi ha accesso a lavori ben remunerati e chi, invece, si trova in settori meno redditizi. Volendo estendere il quadro, ciò comporta anche una riduzione delle risorse per i servizi pubblici. Si pensi alle conseguenze considerando, per esempio, l’istruzione e la sanità, tra i due principali asset a sostegno dell'equità sociale.
È importare spezzare questo ciclo vizioso partendo dal problema della produttività delle mPMI, perno dell’economia nostrana, riflettendo in primis su una rivisitazione e modernizzazione del concetto stesso di “produttività” e considerando tutte le sue risorse, sia umane che materiali, affinché possano essere utilizzate in modo ottimale per generare crescita e innovazione. Per farlo è cruciale una riflessione approfondita e un dialogo con gli attori coinvolti.
E quale migliore occasione della 7ª edizione della kermesse "La Piazza" di affaritaliani.it, dedicata al racconto di un’Italia post vacanziera, una tre giorni socio-economica e politica che vedrà la partecipazione di importanti esponenti della politica e dell'economia. Una piattaforma di rilievo da cui far partire spunti e argomenti che possano rilasciare valide prospettive per la piccola imprenditoria italiana e per la società.
Marco Travaglini salirà sul palco nella serata del 29 agosto all’interno dello spazio “E mo...? Che succede...? In Italia”. E, per restare in linea con il pay off dell’evento, “Succede che ce se deve fa' quarcosa, sennò stamo sempre a chiacchierà!", come si direbbe dalle sue parti!