Corporate - Il giornale delle imprese
Outsourcing: la strategia per concentrarsi sul core business

L’esternalizzazione delle attività è una pratica sempre più utilizzata dalle imprese che vogliono rimanere competitive sul mercato
Outsourcing, la soluzione per ottimizzare processi e risorse
Le aziende si trovano sempre più spesso nella condizione di dover ottimizzare i propri processi e risorse per rimanere competitive sul mercato. Una delle strategie più utilizzate per raggiungere tale obiettivo è l'outsourcing, ovvero l'esternalizzazione di alcune attività. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio cos'è l'outsourcing, quali sono i settori maggiormente interessati e quali vantaggi possono derivarne.
Outsourcing: di che cosa si tratta?
L'outsourcing consiste nell'affidare a fornitori specializzati parte della catena di fornitura o lo svolgimento di alcune funzioni aziendali non centrali: si basa sul trasferimento di talune attività, processi o servizi a un'impresa esterna, con lo scopo di concentrarsi sulle proprie competenze e migliorare l'efficienza operativa. il termine in sé è stato coniato 1982, ma questo tipo di business ha radici precedenti, sicuramente risalenti ad almeno una ventina d’anni addietro.
Settori come quello manifatturiero vi ricorrono spesso per delegare determinati aspetti della produzione, tuttavia tale pratica finisce per interessare praticamente tutti i campi. Un esempio concreto si può trovare nella meccanica di precisione, e più specificamente nelle lavorazioni meccaniche conto terzi. In questo caso, un'impresa decide di affidare la realizzazione di componenti meccanici a un'officina, che sarà in grado di rispondere a richieste anche molto dettagliate.
Tuttavia, l’outsourcing può riguardare tanti altri servizi, come la gestione del sistema informatico e dei server, lo sviluppo di software e la manutenzione dei sistemi (esternalizzazione dei servizi IT); la coordinazione della contabilità generale e della fatturazione; la pubblicità e la promozione dei prodotti (esternalizzazione dei servizi di marketing); ma anche la selezione e formazione del personale.
Tutte queste attività, pur essendo importanti, rischiano di diventare secondarie rispetto al core business dell'azienda e di togliere tempo e risorse agli obiettivi principali. Esternalizzandole si possono ottenere notevoli vantaggi: risparmi sui costi, accesso alle migliori tecnologie e competenze, flessibilità operativa e concentrazione sulle task strategiche più importanti.
I vantaggi più significativi dell’esternalizzazione delle attività
Come accennato, le aziende ricorrono all'outsourcing per diversi motivi. In primo luogo, i fornitori esterni focalizzati su attività specifiche riescono a offrire prestazioni ottimali grazie a economie di scala, tecnologie avanzate ed elevate competenze specialistiche.
Hanno accesso a tecnologie all'avanguardia che l'azienda non troverebbe conveniente acquisire autonomamente, nonché una maggiore flessibilità operativa per gestire volumi produttivi variabili, far fronte a picchi di domanda e ridurre i rischi legati ad alcune operazioni complesse. In sostanza, nonostante alcune zone d’ombra che vedremo a breve, l'outsourcing può determinare prestazioni superiori grazie all'expertise.
Questi fattori permettono di contenere alcuni dei costi operativi, di ridurre gli investimenti e di migliorare l’impegno sui processi strategici differenzianti. Recedendo da determinate responsabilità operative, l'impresa riesce infatti a concentrare i propri sforzi sulle attività centrali, quelle che costituiscono la vera fonte di valore.
Per tali ragioni, l’esternalizzazione è sempre più utilizzata. Tale pratica gestionale presenta però anche zone di incertezza, che devono essere attentamente ponderate: l'outsourcing comporta rischi legati sia alla perdita del know-how sui processi sia alla dipendenza da fornitori esterni. Un'attenta selezione dei partner più affidabili e la stesura di contratti rigorosi diventano quindi elementi chiave per massimizzare i benefici, riducendo al minimo gli svantaggi.