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Roma, ‘SOStegno Made in Italy’: AEPI dedica una giornata alle sfide dell'export
Lo sportello “SOStegno al Made in Italy” è stato organizzato in collaborazione con Unioncamere e con la media partnership di Affaritaliani
‘SOStegno Made in Italy’, AEPI e Affaritaliani accendono il dibattito su strategie e sfide per la crescita del Made in Italy nel mercato globale
Si è tenuto oggi a Roma l’evento “SOStegno al Made in Italy”, organizzato da AEPI in collaborazione con Unioncamere e con la media partnership di Affaritaliani. L’incontro ha visto riunirsi rappresentanti delle istituzioni e imprenditori con l’obiettivo di discutere il futuro del Made in Italy e le sfide da affrontare per preservare e rilanciare le eccellenze italiane.
La giornata, introdotta e moderata dal Condirettore di Affaritaliani Marco Scotti, ha messo in luce le difficoltà e le opportunità per le imprese italiane in un mercato sempre più globalizzato e competitivo, che porta alla necessità di adottare misure concrete per proteggere l’identità e l’autenticità dei prodotti italiani e incrementarne, appunto, internazionalizzazione ed esportazione. Le conclusioni dell'evento sono state affidate al Presidente di AEPI Mino Dinoi.
Le sfide del Made in Italy nel settore dell'agroalimentare
Tra i temi centrali affrontati nel corso dei lavori spicca quello dell'agricoltura biologica, su cui è intervenuto in collegamento l’ex Sindaco di Firenze ed Europarlamentare Dario Nardella. L'export biologico, come spiegato da Nardella, rappresenta circa il 6% dell'agroalimentare italiano, con una forte domanda proveniente dai mercati nord-europei. Nardella ha poi evidenziato alcune criticità che penalizzano i produttori italiani, come la trasparenza nelle etichettature e i costi elevati.
Sarebbe necessario, infatti, difendere la qualità dei prodotti biologici Made in Italy, proponendo etichettature più chiare e promuovendo le nuove tecniche genomiche sostenibili alternative agli OGM. Inoltre, ad essere problematica risulta anche la filiera, i cui passaggi sono troppo spesso drogati da pratiche commerciali sleali che alterano i prezzi, svantaggiando sia produttori che consumatori.
Le imprese rosa e l'export
Durante il tavolo dedicato alle imprese “rosa”, cui hanno preso parte la Senatrice Mariastella Gelmini e Simona Bonafè - Vicepresidente Gruppo PD - sono emerse le sfide specifiche per le imprenditrici italiane. Come evidenziato dall’On. Bonafè, è necessario, in Italia, promuovere una cultura imprenditoriale femminile e creare percorsi che facilitino l’accesso delle giovani donne a lauree STEM, fondamentali per aumentare la competitività.
Mariastella Gelmini ha sottolineato come nel nostro Paese, fanalino di coda in Europa per diversi indicatori sull'occupazione femminile, sia richiesta una forte collaborazione tra politica e corpi intermedi per ridurre le barriere strutturali. In questo contesto, l’export rappresenta un’opportunità di crescita significativa, ma il sistema italiano deve evolversi rapidamente, con interventi strutturali che possano rendere l'internazionalizzazione più accessibile e sostenibile anche per le imprese guidate da donne.
Oggi le imprese al femminile in Italia sono circa il 22%: il 10% in meno rispetto al resto d'Europa. Come affermato da Gelmini, bisogna mettere le donne nella condizione di non dover scegliere tra famiglia e impresa, così da colmare questo gap. La certificazione della parità di genere è uno strumento estremamente importante, così come altre risorse all'interno del PNRR che ancora devono essere messe a terra ma che possono (e devono) essere sfruttate in questa direzione.
C'è una grande domanda di Made in Italy dall'estero, e quest'onda deve essere cavalcata. ‘SOStegno Made in Italy’ è stata anche l'occasione per richiedere al pubblico e alle istituzioni un impegno comune nel tutelare le nostre eccellenze in quanto patrimonio culturale ed economico, ribadendo l’importanza di un marchio che continua a distinguersi per qualità e innovazione a livello mondiale.
Le dichiarazioni di Roberto Luongo, Consigliere del Ministro Urso per l'Internazionalizzazione e la Valorizzazione del Made in Italy, ad Affaritaliani
"È fondamentale che quante più imprese italiane, sopratutto le mPMI siano informate sui temi dell'internazionalizzazione, sull'importanza e sulla strategicità del Made in Italy nel mondo", ha dichiarato Roberto Luongo, Consigliere del Ministro Urso per l'Internazionalizzazione e la Valorizzazione del Made in Italy. "Oggi, il Made in Italy rappresenta un asset molto importante per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Delle oltre 130mila imprese esportatrici, più dell'85% sono PMI che hanno un fatturato export ancora troppo basso. Dobbiamo cercare di farle consolidare ed espandere".
In questo contesto, è necessario che le PMI conoscano quelli che sono i movimenti dell'export, come spiegato da Luongo: qui risiede l'importanza di un evento come ‘SOStegno Made in Italy’.
Le parole di Francesca Alicata, Chief External Relations SIMEST, ad Affaritaliani
"SIMEST, che è parte del Gruppo CDP, è sicuramente il partner ideale per le aziende italiane, in particolar modo per le PMI che vogliono internazionalizzarsi", ha dichiarato a margine dell'evento Francesca Alicata, Chief External Relations SIMEST. "Stiamo sviluppando dei progetti importanti, come il Progetto Filiera, dove anche le aziende che non hanno un export avranno l'opportunità di poter usufruire dei nostri strumenti. Offriamo finanziamenti agevolati che vengono concessi a un tasso dello 0,5%, una piccola parte a fondo perduto. Sono finanziamenti che non vanno a incentivare i rischi, quindi non intaccano la disponibilità che l'azienda ha con il sistema bancario. Inoltre, offriamo soluzioni di equity, affiancando l'azienda non solo come partner finanziario, ma anche come partner governativo per un periodo che va dai 5 agli 8 anni".
"Arriviamo poi a quello che è il Credito Fornitore" conclude Alicata, "uno strumento molto utile per tutte quelle aziende che esportano macchinari e impianti e che vogliono essere più competitive.