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Siccità, in pericolo la più grande riserva idrica della Toscana

Appello Anbi: “La crisi politica non fermi la catena delle decisioni urgenti”

“Non possiamo pensare che il futuro sia desalinizzare il mare”

La siccità sta pregiudicando la più grande riserva idrica della Toscana: un giacimento di oltre 700 milioni di metri cubi d'acqua, che si trova sotto la Piana di Lucca e rifornisce gli acquedotti di ben 4 delle 10 province della regione (Lucca, Pisa, Livorno e la Valdinievole, nel pistoiese), dissetando oltre 1 milione di abitanti.

A lanciare l'allarme è l’ANBI attraverso il locale Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, il cui Presidente, Ismaele Ridolfi, ha diffuso una lettera aperta per mettere a disposizione delle amministrazioni e della collettività tutti i progetti predisposti dall'ente di bonifica per realizzare interventi straordinari sul sistema delle canalette nella pianura lucchese.

“La drastica riduzione delle portate del fiume Serchio e la mancanza di piogge significative stanno intaccando anche le nostre riserve sotterranee d'acqua – afferma Ridolfi Il rischio di gravi conseguenze sulla tenuta della falda, con consistenti fenomeni di subsidenza e  la necessità di razionamenti per i vari usi,  è reale e preoccupante.”

“I cambiamenti climatici in corso, con periodi di siccità sempre più lunghi, impongono ormai  di monitorare costantemente anche la quantità e la qualità delle riserve idriche sotterranee per  proteggerle e  programmarne l’uso  – evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) –  Nella Piana di Lucca, come nel resto d’Italia, sono necessari  piani d’investimento per l’infrastrutturazione idraulica del territorio, perché è grazie ad essa che può essere ricaricata, per infiltrazione, una parte importante della falda.”

“I Consorzi di bonifica ed irrigazione – conclude Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI  – hanno un portafoglio di centinaia di progetti, che mettono a servizio del Paese. Il  Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ne ha predisposti per oltre 7 milioni di euro finalizzati ad  effettuare interventi straordinari sul locale sistema delle canalette, fondamentale non solo per l’agricoltura, ma anche per il settore cartario, uno dei distretti industriali più importanti d’Italia: si tratta di piani, presentati su tutte le linee di finanziamento possibili, messi  a disposizione della collettività e che l’ente consortile è pronto a realizzare rapidamente, una volta reperite le risorse. Auspichiamo che la crisi politica non fermi gli iter procedurali in atto ad ogni livello nel Paese, perché i territori non se lo possono permettere. Come sempre, il primo intervento deve essere tutelare e possibilmente incrementare il patrimonio disponibile. Il futuro delle risorse idriche in Italia non può certo essere legato alla desalinizzazione delle acque marine

 

“Nell’assoluto rispetto delle decisioni parlamentari, esprimiamo però grande preoccupazione per la fase politica, che si apre in un Paese alle prese non solo con la emergenza pandemica e bellica, ma anche con la carenza d’acqua, che sta pregiudicando agricoltura ed ambiente in vaste zone d’Italia.”

A dirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che prosegue:

“Rivolgiamo un appello, affinché si dia continuità a scelte già annunciate come l’attivazione di una struttura commissariale, sotto la guida della Protezione Civile, per la gestione della crisi idrica: è una scelta urgente a fronte delle prossime settimane idricamente più difficili, che attendono le comunità. Al contempo, auspichiamo che non si interrompano gli iter per cogliere sia gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che le scelte legate al “Piano Laghetti” ed infine le scadenze di fine anno, connesse alla questione acqua nella revisione della Politica Agricola Comunitaria 2023-2027.”