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Economia
L' ombra dei Brics sulla crescita Usa: le incognite del 2016 per il Pil dell'Italia

Italia fuori dalla crisi! Paese in ripartenza! Il 2015? L'anno della svolta! I messaggi del governo Renzi di fine anno che hanno tirato un bilancio dei 12 mesi appena trascorsi per l'economia italiana non sono stati certo avari di quell'ottimismo profuso a 360 gradi e intriso della migliore retorica politica che hanno mirato perlopiù a scongiurare, sottolineano gli analisti politici, la minaccia elettorale di un M5S che cresce nei sondaggi e nel consenso popolare. Ma, numeri alla mano della scienza triste (così è anche chiamata l'economia), a interrogare gli economisti su come sarà il 2016 dell'Italia emerge che l'incertezza, che ha caratterizzato soprattutto la prima parte dell'anno che sta per finire (almeno fino alla risoluzione - temporanea - della crisi greca), sembra restare una nube all'orizzonte anche dei 12 mesi che stanno per iniziare. 

mario seminerio ape
 

"I dubbi maturati nel 2015 sul mantenimento di una solida ripresa dell'economia mondiale rimarranno anche nel 2016. Mi riferisco, in particolar modo, ai rischi legati al soft landing della Cina e alla tenuta di alcuni Paesi emergenti", spiega ad Affaritaliani.it Mario Seminerio (nella foto a sinistra), economista, blogger del gettonatissimo sito internet Phastidio.net e autore di una delle trasmissioni più seguite di Radio 24 (I conti della belva) in onda il sabato mattina e condotta da Oscar Giannino. "Tutti trend legati a doppio filo - dice Seminerio - all'andamento dell'economia americana", molto sensibile ai rallentamenti indotti dall'indebolimento di quei Paesi che una volta parevano invece candidati a soppiantare a tutti gli effetti gli Stati Uniti nel loro ruolo di locomotiva della ripresa mondiale.

L'esperto ricorda come a produrre un effetto diretto su queste economie fortemente indebitate in dollari sarà anche il progressivo processo di normalizzazione della politica monetaria americana, con un occhio particolare al "quanto e come la Federal Reserve potrà aumentare nel corso del 2016 i tassi d'interesse", costo del denaro non più al minimo storico dello 0-0,25% mantenuto fino al 16 dicembre scorso. 

"Cina e Paesi emergenti, gli effetti di loro eventuale rallentamento sugli Stati Uniti e la poltica monetaria della Fed saranno dunque le fondamentali variabili macro di un quadro d'insieme" che giocoforza rischia di avere delle "ripercussioni anche sul nostro Paese, che non è nè una monade nè un'isola". "Se ci fosse un rallentamento che andrà a colpire gli Stati Uniti (su potrebbe anche giocare un ruolo un progressivo rafforzamento del dollaro, ndr) e che si rifletterà anche in Europa - spiega infatti Seminerio - anche l'Italia vedrebbe indebolire la sua già flebile crescita, non realizzando le varie previsioni" emesse dalle diverse istitutzioni nel corso di quest'anno. 

"L'Eurozona è stata fino ad ora beneficiata da una ripresa della domanda domestica che però è più ciclica e congiunturale che strutturale", ricorda l'economista. "Se dovesse esserci quindi un deterioramento percettibile del quadro internazionale che interesserebbe anche gli Stati Uniti, è chiaro che anche l'area euro e, di conseguenza, l'Italia non resterebbero isolate". 

Meglio quindi rimanere cauti e non eccedere troppo nell'armeggiare con la leva delle aspettative di berlusconiana memoria che mirano ad azionare una crescita che non poggia ancora invece su solide condizioni strutturali. Per Seminerio "la previsione del presidente del Consiglio Matteo Renzi di una crescita del Pil dell'1,5% per il prossimo anno non è fuori luogo, ma si tratta solo di una stima: allo stato attuale i modelli economestrici dicono questo, ma se usciranno dei dati macro tali da inficiarne la fondatezza, la previsione verrà rivista".

"E' chiaro - aggiunge - che quello di Renzi è anche di un auspicio, una comunicazione politica usata per pompare un messaggio di ottimismo. E in quello il premier fa il suo lavoro". Ma, conclude l'economista "le previsioni economiche esistono per essere sconfessate dalla realtà che condiziona gli essere umani".

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