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Economia
Pensioni, APE e ape social. E' taglio pensioni. News riforma pensionistica

Pensioni: Poletti, 'Ape' e' strumento opportunità nelle riforma delle pensioni


"Noi abbiamo deciso di costruire uno strumento che rappresenta una opportunita e consente ai cittadini di valutare se utilizzarlo o meno". Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a margine di una iniziativa a Milano, rispondendo ad una domanda sull'anticipo pensionistico (APE). "L'Inps - ha aggiunto - sara il luogo dove andarsi a informare per poi prendere una decisione. Per l'anticipo pensionistico per le situazioni piu difficili c'e' un intervento pubblico e poi abbiamo una ipotesi che riguarda le imprese che hanno interesse a costruire un processo di ringiovanimento per favorire questo ricambio. Quindi questo e' uno strumento nuovo che ritengo sia una buona opportunita".


PENSIONI: POLETTI, SU QUATTORDICESIMA DECIDEREMO IN LEGGE BILANCIO


"Decideremo nella legge di bilancio" sulla quattordicesima per i pensionati. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un evento a Milano. "La previsione che sta dentro all'accordo che abbiamo fatto con le organizzazioni sindacali prevede un incremento intorno al 30% per chi oggi la quattordicesima ce l'ha già è un allargamento della platea a quei personaggi che vanno da una volta e mezza a due volte il minimo e quindi avremo 1,2 milioni di pensionati che oggi non hanno la quattordicesima e che l'avranno e quindi - conclude - passiamo a 3,3 milioni di pensionati".


RIFORMA PENSIONI: APE SOCIAL RIDOTTA. ALLARME PENSIONATI
 

Anticipo pensionistico non oneroso per disoccupati, disabili e lavoratori che si occupano di disabili. Sono gli ultimi dettagli sul pacchetto pensioni della legge di Stabilità che sarà approvata sabato dal Consiglio dei Ministri. La platea di coloro che possono beneficiare dell’Ape nella versione social comunque si riduce. Lo spiega Luca Cifoni sul Messaggero. Non tutte le categorie potranno rientrare nel prestito con costi a carico dello Stato. A questo punto è bilico l’allargamento ai lavoratori più onerose:

"Nel caso delle pensioni, uno dei punti da definire è la platea di coloro che potranno usare il prestito previdenziale (Ape) nella versione social, ovvero con i costi a carico dello Stato (fino ad una certa soglia di reddito) attraverso opportune compensazioni fiscali. Una chance offerta a disoccupati di lungo corso privi di altri ammortizzatori, a disabili o lavoratori che si occupano di familiari disabili. Il beneficio dovrebbe poi sulla carta essere allargato ad altre categorie sottoposte a lavori particolarmente faticosi, tali da provocare potenzialmente infortuni o malattie professionali o particolare stress. Si era parlato degli edili, delle maestre d’asilo, degli infermieri: le tipologie saranno però definite con attenzione e non tutti potranno rientrare. Se le maglie saranno un po’ più strette, i sindacati chiederanno probabilmente di elevare la soglia di reddito netto (attualmente circa 1.300 euro) sotto la quale l’intervento statale è pieno. Ma il governo potrebbe spingere per limare un po’, tirandolo verso il basso, il costo della misura: costo che secondo quanto ricostruito dall’Ansa oscilla per il primo anno tra 1,2 e 1,6 miliardi".

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