Economia

Pensioni, sconti fiscali per il post-Quota 100 sugli anni senza contributi

Il governo studia un pacchetto di misure per chi non riuscirà a smettere di lavorare con Quota 100 e dovrà attendere altri 5 anni

L'onere da versare all'Inps, anche da parte del datore di lavoro, è determinato applicando l'aliquota contributiva (33% per i lavoratori subordinati) alla retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi. I datori di lavoro potranno sostenere una parte dell'onere destinando i premi di risultato detassabili, fino a 3 mila euro per ciascun anno, su richiesta dei lavoratori stessi.

L'agevolazione consiste nella possibilità di detrarre il 50% dei costi, in cinque quote annuali e senza interessi da versare. Sempre in tema di previdenziale, alcune settimane fa l'Inps ha chiarito che la facoltà di riscatto agevolato degli anni di Università, introdotta nel 2019, sara' valida anche il prossimo anno. Il meccanismo riguarda tutti gli ex studenti gli under 45 anni a condizione che siano soddisfatti due requisiti: non aver maturato alcuna contribuzione prima del 31 dicembre 1995 (quando era in vigore il calcolo integralmente contributivo) e di non essere titolari di pensione.

Il riscatto di laurea agevolato prevede uno sconto sull'importo dovuto per il riscatto della laurea. Il costo del riscatto agevolato degli anni di università ha un ammontare uguale per tutti: 5.241,30 euro per ogni anno riscattato, con uno sconto medio, rispetto al riscatto tradizionale, di quasi il 60% dell'onere (il risparmio dipende in realta' dall'ammontare dell'attuale retribuzione). Calcoli alla mano, con un versamento medio compreso tra 21 e 26 mila euro, si recuperano 4-5 anni di contributi accorciando il tempo necessario per raggiungere il sospirato assegno previdenziale.