Economia
Petrolio, accordino fra Russia a Arabia al G20: faremo crescere il prezzo

Petrolio, l’accordo tra Mosca e Riad piace al mercato, anche se manca ancora di contenuti concreti. Intanto per gli operatori non tornerà più sotto i 40 dollari
Complessivamente, però, la produzione sembra essere in calo dalla scorsa primavera, con l’Agenzia internazionale per l’energia che prevede entro fine anno una prima riduzione di 750 mila barili di petrolio al giorno, grazie alla discesa graduale della produzione di shale oil americano. Una discesa dovuta all’uscita di scena dei produttori marginali che rischia di portare a qualche squilibrio a più lungo termine, perché salvo un significativo, e per ora ancora improbabile, rialzo delle quotazioni petrolifere anche in futuro solo i paesi con bassi punti di pareggio dei costi di produzione (quasi tutti in Medio Oriente e Nord Africa) continueranno a investire nuove risorse nel settore.
La sfida, che è al tempo stesso geopolitica, economica e climatica, resta dunque intatta, ma forse l’accordo tra Arabia Saudita e Russia fa comodo a tutti, anche a coloro che ufficialmente non ne faranno parte. E dunque il mercato petrolifero potrebbe aver finalmente trovato il suo “pavimento” su cui far poggiare i futuri investimenti, con beneficio delle quotazioni dei principali gruppi del comparto a livello mondiale.
Luca Spoldi