Economia

Piazza Affari chiude debole. Corre St. Oro sopra 1.800$, al top dal 2012

Si chiude il secondo trimestre da record per le borse mondiali

Seduta incerta e volatile per le Borse europee, che hanno infine chiuso in ordine sparso (Milano -0,37%, Parigi -0,19%, Francoforte +0,6%, Londra -0,7% e Madrid -0,64%), complice anche il finale di trimestre e gli inevitabili aggiustamenti di portafoglio. Cosi', mentre continuano a preoccupare i numeri del Covid-19 negli Stati Uniti e in America Latina, ma alcuni dati macro positivi fanno ben sperare sulla solidita' della ripresa, si e' chiuso un semestre concitato e di forti fibrillazioni. Il primo trimestre e' stato il peggiore dal 2008, a causa dell'esplosione della pandemia di coronavirus, il secondo e' stato da record, con un rimbalzo impressionante rispetto ai minimi toccati il 26 marzo: nei tre mesi l'indice Msci All Country World Index e' salito di circa il 18%, l'Europa piu' del 15% e Piazza Affari piu' del 13%.

Nell'ultima seduta del trimestre, a Piazza Affari ha brillato St (+3,02%) sulla scia dei conti e delle stime migliori delle attese di Micron. Bene anche le utility, mentre sono rimasti indietro i finanziari (tra le peggiori Mediobanca -2,14% e Banco Bpm -2,46%), colpiti dai realizzi dopo una giornata brillante. In coda al listino Telecom (-3,48%), dopo le indiscrezioni stampa su una richiesta di risarcimento danni di 1,5 miliardi di euro da parte di Open Fiber.

Petrolio in calo, ma in recupero rispetto alle ore precedenti: il Wti scadenza agosto cede lo 0,2% a 39,62 dollari, mentre il Brent di pari scadenza perde l'1,25% a 41,19 dollari al barile. Sul mercato valutario, l'euro passa di mano a 1,1225 dollari (1,1206 in apertura e 1,1245 alla vigilia) e 120,944 yen (120,6625 in apertura e 121,138 ieri), quando il biglietto verde vale 107,715 yen (107,671 in apertura e 107,73 ieri). Spread in calo a 170 punti, dai 177 punti della chiusura di ieri. 

Intanto, prosegue la corsa al rialzo dell'oro che, per la prima volta da settembre 2011, ha superato la soglia dei 1.800 dollari l'oncia a un massimo intraday di 1.800,60 dollari. Ora, tornato poi sotto questa soglia, si avvia verso la chiusura migliore dal 2012. Il metallo prezioso, in aumento per il terzo mese di fila, chiudera' inoltre il miglior trimestre in quattro anni con un aumento del 12%.

"Quando c'e' avversione al rischio, come in questo periodo in cui le preoccupazioni per il Covid-19 non sono ancora svanite, l'oro e' un'asset class che assicura ritorni positivi", hanno detto gli analisti di GraniteShares. Guardando avanti, "lo scenario piu' a lungo termine rimane favorevole al lingotto poiche' l'incertezza persiste per via dei timori di una seconda ondata di Covid-19. Dal punto di vista tecnico il prezzo sembra essere in una fase di consolidamento", hanno detto gli esperti di ActivTrades.