Economia
PopEtruria, in arrivo le sanzioni. C' anche il padre della Boschi. Pronti i fondi esteri
Banca Etruria: ultimo capitolo. Sottoposti a procedimento disciplinare da Bankitalia i componenti del consiglio di amministrazione della Popolare finita in default e poi salvata assieme ad altri tre istituti con un decreto del governo (CariFe, CariChieti e Banca Marche), dovranno affrontare entro qualche giorno la procedura per le controdeduzioni prima dell’erogazione delle sanzioni. Si tratta di contestazioni formali che saranno notificate entro breve ai vertici di Etruria.
È l’ultimo sviluppo delle verifiche sul dissesto dell’istituto di credito toscano degli ispettori della Vigilanza e dalla magistratura. Nell’elenco ci sono l’ex presidente Lorenzo Rosi, l’ex vicepresidente Pierluigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena, e i consiglieri che hanno svolto l’intero mandato prima dell’arrivo del commissario. Tutti ritenuti responsabili della gestione che ha causato un "buco" nei bilanci di circa 3 miliardi di euro, dei quali scrive il CorSera, ben 2 miliardi sono riconducibili a "sofferenze". Nella relazione finale degli ispettori di BankItalia si parla esplicitamente di "anomalie non rimosse" e si contestano numerose operazioni ed emolumenti concessi.
È la seconda volta che accade, visto che al termine dell’ispezione conclusa il 18 marzo 2013, anch’essa "ad ampio spettro", furono erogate sanzioni per due milioni e mezzo di euro, di cui 144 mila a Pierluigi Boschi. Intanto, mentre il presidente dei quattro istituti Roberto Nicastro lavora alacrmente per far ripartire la macchina bancaria, emergono le prime indiscrezioni con i nomi degli interessati a mettere le mani sulle good banks totalmente risanate grazie al decreto salva-banche del governo. Apollo Global Management, Centerbridge Capital Partners e Anacap Financial Partners sono tra i fondi di private equity che stanno valutando la possibilità di farsi avanti.
Lo riporta Bloomberg, secondo cui il controvalore delle quattro banche potrebbe essere di 1 miliardo. L'interesse si concentrerebbe sulle banche più grandi, come Banca Marche e Banca Etruria, che potrebbero essere anche fuse. Le valutazioni sono per ora in una fase preliminare e non è detto che si traducano in un'offerta.