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Economia
Quegli insospettabili franchi tiratori in Confindustria...

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Insospettabili che dicono di votare per Vincenzo Boccia. Poi, invece, prendono contatti con il fronte opposto e nel segreto dell'urna raccontano che voteranno per Alberto Vacchi. Oppure, imprenditori che si professano vacchiani doc e che al contrario in Consiglio esprimeranno la propria preferenza per il candidato della Piccola Industria. Tradendo le strette di mano effettuate fino a un minuto prima dell'appuntamento decisivo (si dice dalle parti della Toscana). Succede anche questo nelle elezioni più singolari della storia di Confindustria, le prime della nuova era della riforma Pesenti che dovranno designare giovedì 31 il successore di Giorgio Squinzi.

Mentre Boccia e Vacchi continuano la loro campagna elettorale sul territorio in vista del rush finale abbozzando anche una squadra di vicepresidenze che servirà pure a cementare legami utili da far fruttare nello spoglio dei voti, ci sono almeno una decina di consiglieri confindustriali, raccontano ad Affaritaliani.it i beneinformati, che in vista dell'importante tornata elettorale stanno, come si dice in questi casi, con i piedi in due scarpe. Chi sono questi insospettabili? Chi segue da vicino le vicende di Viale dell'Astronomia suggerisce che basterà osservare da vicino le storie personali di quegli industriali che entreranno a far parte della squadra dei vicepresidenti (sei nell'era della riforma Pesenti) del presidente designato.

Dopo il voto del 31 marzo, infatti, l’iter per il rinnovo del numero uno di Confindustria prevede un ulteriore appuntamento: il 28 aprile, l'ex Giunta dovrà votare squadra e programma del successore designato di Mr Mapei, team che passerà poi al vaglio dell’assemblea privata.

Contando i voti certi, contrari, indecisi, franchi tiratori, potenziali assenti (nella tornata elettorale Squinzi-Bombassei, per esempio, risultò decisivo il ritorno da Londra all'ultimo minuto dell'ex amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, che suscitò le ire di Montezemolo) e via dicendo, i rumors sul posizionamento delle forze sullo scacchiere confindustriale indicano 101 voti per Boccia e 82 per Vacchi. Con un costante balletto di indecisi.

Esempio: Unindustria Cremona. Nel giro di consultazione dei saggi, la territoriale lombarda ha fatto il nome di Enzo Boccia. Dopodiché, il presidente Umberto Cabini ha riconvocato tutti e ha fatto retromarcia, con un endorsement, con tanto di nota, per Vacchi. Pare che però, nel segreto dell'urna, il consigliere incaricato Francesco Buzzella voterà per Boccia. ci sono tante di queste situazioni non monocolori, trasversali a tutti e due gli schieramenti. Configurazioni che lasciano intendere che la segretezza del voto del 31 marzo potrebbe portare in dote qualche eclatante sorpresa.

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consiglio generale confindustriaboccivacchi





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