Economia
Riforma pensioni, ultime notizie: aumento delle pensioni minime? Le ultime
Pensioni, riforma: Ape, cosa cambia con la riforma delle pensioni
Riforma delle pensioni: le novità saranno ufficializzate a partire da settembre, ma le indiscrezioni continuano a trapelare. La possibilità che vi sia un aumento dell’assegno minimo per i pensionati sembra essere sempre più una realtà, anche se molti punti devono essere ancora stabiliti.
Ad oggi il più grande problema per la riforma delle pensioni 2016 sono i fondi, dal momento che non sembrano sufficienti le coperture per attuare tutte le manovre. Tutto dipenderà dagli incontri stabiliti tra sindacati e Governo, che si terranno nelle prossime settimane.
Uno degli incontri cruciali per la riforma - si legge su https://www.forexinfo.it - sarà il tavolo, stabilito per il 1° settembre, tra Confindustria e sindacati. In questa giornata le parti sociali decideranno se accettare o respingere la proposta di finanziamento che ha avanzato Confindustria. Le manovre che verranno inserite nella riforma delle pensioni dipenderanno in gran parte da questo incontro e dalle decisioni che verranno prese in quel momento.
Tra le proposte che hanno maggiore possibilità di rientrare nella riforma c’è però l’aumento delle pensioni minime.
L’aumento dell’assegno minimo sembra però essere una delle priorità del Governo, che non sembra disposto a mettere in secondo piano le esigenze di coloro che sono già in pensione.
Le decisioni al riguardo potrebbero essere prese fin dalla giornata di oggi, dato che nell’incontro con i leader europei Matteo Renzi potrebbe richiedere un aumento della flessibilità per il deficit italiano.
Chi potrà beneficiare dell’aumento della pensione minima? Cosa cambia nella manovra con l’incontro di oggi? Vediamo insieme le novità della riforma delle pensioni nella giornata di oggi e come potrebbe cambiare il volto delle manovra.
L’assegno pensionistico per coloro che percepiscono la “pensione minima” al momento è davvero irrisorio. Molti pensionati a causa dei pochi soldi che percepiscono non riescono ad arrivare a fine mese e per questo uno degli obiettivi del Governo è aiutare questa categoria.
A lungo si è infatti parlato dell’Ape e del suo funzionamento, ma anche per i pensionati da settembre, con l’introduzione della riforma nella Legge di Stabilità, potrebbero arrivare delle grandi novità.
Nei primi giorni di agosto i sindacati e i rappresentanti del Governo avevano proposto un’estensione della no tax area. Grazie a questo ampliamento si potrebbero includere, nella platea di coloro che sono esentati dal pagare delle tasse, anche i pensionati che hanno un assegno minimo.
Da settembre anche i pensionati che percepiscono più di 8.000 euro l’anno potrebbero quindi beneficiare dell’agevolazione.
Questa è solo una delle possibilità che al momento sembrano essere sul tavolo, ma della quale ancora non sono stati resi noti i dettagli. Un altro modo per incrementare l’assegno minimo potrebbe anche essere la richiesta di aumentare la flessibilità del deficit.
Sembra infatti questo il punto su cui maggiormente proverà a insistere il Premier Matteo Renzi nell’incontro di oggi con i leader europei. In caso in cui riuscisse ad ottenere maggiore flessibilità sul deficit si riuscirebbe anche ad avere l’inserimento di ulteriori manovre per la riforma delle pensioni.
Pensioni novità: chi beneficerà degli aumenti?
Non sono ancora stati stabiliti i criteri per beneficiare di queste novità e non è chiaro in che modo l’aumento delle pensioni minime influirà sulle altre manovre. L’unica certezza per la riforma delle pensioni sembra infatti essere l’Ape, i cui criteri sono ormai ben noti a tutti.
I fondi della riforma non sono infatti sufficienti per coprire tutte le proposte che sono state avanzate, dal momento che a disposizione ci sono solo un miliardo e mezzo, e tra coloro che sembrano essere maggiormente in forse ci sono gli esodati.
L’Ape infatti potrebbe portare a non avere un gettito sufficiente per approvare l’ottava salvaguardia. Tra le idee del Governo c’è infatti quella di includere anche gli esodati nel piano Ape, in modo da trovare una soluzione definitiva al problema.
Ogni proposta è però ancora in forse, come anche i beneficiari delle varie manovre, dal momento che non sono stati resi noti i dettagli. A preoccupare maggiormente i sindacati è la situazione dei lavoratori precoci.
Le soluzioni proposte dal Governo per i lavoratori che hanno cominciato a lavorare in età precoce potrebbero infatti comportare dei forti tagli sull’assegno pensionistico. Inoltre non è neanche certo che verranno inserite delle manovre ad hoc per questa categoria e la situazione potrebbe quindi complicarsi ulteriormente.
Per avere un quadro chiaro della situazione dovremo però attendere i prossimi incontri e vedere in che modo si evolverà la situazione.