Schroders: Fed ottimista diventa più falco sui tassi
A cura di Keith Wade, Chief Economist & Strategist, Schroders
Come previsto, la Federal Reserve ha fatto un altro passo sulla strada del restringimento della politica monetaria, con un rialzo di 25 punti base nel target range dei Fed Fund, portandolo a 1,75%-2%.La riunione sarà ricordata per una dichiarazione ottimista sull'economia del Paese, dove la crescita del PIL è vista proseguire a un ritmo "solido", supportata da una ripresa dei consumi e da un forte aumento degli investimenti delle imprese.Le ultime proiezioni economiche del FOMC hanno mostrato un'espansione più forte, un'inflazione più elevata e una disoccupazione più bassa rispetto a marzo. Il "dot plot" delle aspettative sui tassi di interesse dei membri del Comitato è salito fino a mostrare un'aspettativa mediana di altri due rialzi dei tassi di un quarto di punto quest'anno, anziché uno come in precedenza.Ciò suggerisce tre aumenti dei tassi nel 2019 e uno nel 2020. Rispetto alle attese di prima della riunione, si tratta di un esito più da falco di quanto previsto dalla maggior parte degli esperti, in particolare in riferimento alla dinamica del dot plot per il 2018.L'ultima mossa significa che le nostre previsioni sono in linea con la Fed sui tassi di interesse per il resto del 2018, con rialzi a settembre e dicembre. Tuttavia, noi ci aspettiamo solo due aumenti nel 2019 e riteniamo che la Banca centrale statunitense metterà in pausa il ciclo di rialzi una volta che i tassi avranno raggiunto il 3%.A nostro avviso, l'effetto cumulativo di tassi di interesse più elevati e di una riduzione degli stimoli fiscali dovrebbe essere sufficiente per indurre la Fed a sospendere il ciclo di aumenti del costo del denaro e fare il punto della situazione. Ci aspettiamo un rallentamento dell'economia nella seconda metà del 2019, andando a confermare il 3% come il picco per i tassi d'interesse.Nel frattempo, i mercati dovranno tuttavia digerire un maggiore restringimento a breve termine della politica monetaria, con la Fed che continua ad avanzare verso la normalizzazione.