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Economia
Stipendi, aumentarli senza far lievitare i costi è possibile: basta una gift card
(Fonte: IPA)

Ecco come aumentare gli stipendi senza aumentare i costi

Che gli stipendi dei dipendenti debbano essere aumentati non v'è dubbio. Dov'è il problema? Il problema consiste in questo: ecco cosa dice COPILOT. In Italia, le tasse e i contributi previdenziali che un’azienda deve pagare per ogni dipendente includono:

  1. Contributi previdenziali: questi sono versati all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e includono:
  • Contributi per la pensione.
  • Contributi per l’assicurazione contro la disoccupazione.
  • Contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Tasse sul lavoro, queste possono includere:

  • IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): una tassa regionale che le aziende devono pagare sul costo del lavoro.
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto): anche se non è una tassa, è un costo che l’azienda deve accantonare per ogni dipendente.
  1. Altri contributi: possono includere contributi per la formazione professionale e altri fondi specifici.

Questi costi variano in base al settore, alla dimensione dell’azienda e alla regione. Ora se per ipotesi volessimo aumentare di 200 euro mensili gli stipendi (per 12 mesi) questi sarebbero decurtati per il lavoratore, mentre per l'azienda i contributi ecc. sarebbero un costo ulteriormente aggiuntivo. Ora sapendo che a far data 2023 i dipendenti sono circa 23,5 milioni e se ad ognuno fornissimo 2.400 euro l'anno (200 euro al mese), il costo sarebbe di 56,4 miliardi di euro.

Come abbiamo letto sopra tutto ciò sarebbe tassato e quindi non avremmo questo importo. Allora che fare? Ecco un suggerimento che è un po' scopiazzato. Domanda: vogliamo aumentare i consumi finalizzando gli acquisti ai soli negozi escludendo gli acquisti online?

In Italia esistono molti tipi di gift card (per acquisto di alimentari, carburante, vestiario ecc.), sarebbe interessante se le aziende si convenzionassero, in base alle “desiderata” dei dipendenti, con supermercati, stazioni di servizio, negozi di abbigliamento ecc. ed ecco un calcolo veloce di quanto aumenterebbe il PIL in un anno: il valore del moltiplicatore dipende dalla propensione marginale al consumo (PMC), che rappresenta la frazione di reddito aggiuntivo che viene spesa in consumi. In Italia la PMC è generalmente stimata intorno a 0,81. Il moltiplicatore keynesiano ((k)) può essere calcolato come:

k=1−PMC!

Con una PMC di 0,8, il moltiplicatore sarebbe:

k=1−0,81= 5

Quindi, un aumento dei consumi di 56,4 miliardi di euro potrebbe teoricamente aumentare il PIL di:

56,4 miliardi×5= 282 miliardi di euro.

Ora se il Governo italiano dichiarasse esente l'aumento di stipendio, con la gift card mensile, sicuramente avrebbe due vantaggi: un aumento del PIL e un ricavo certo dalle tasse indirette su prodotti che vengono acquistati. Banale? Forse sì, ma perché non troviamo persone (politici, Ministri ecc.) o associazioni che lo propongono? Chiudo con una “riflessione” di Margareth Thatcher: il denaro pubblico non esiste. Non esiste che il denaro dei contribuenti.






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