Economia

Bollette, tutele graduali? La miglior tariffa elettrica non è sottoscrivibile

di Maddalena Camera

La maggior parte dei clienti con questa tariffa passeranno ad Enel che si è aggiudicata 7 dei 26 lotti ottenuti tramite aste territoriali, ma il gestore non ha ancora comunicato nulla ai nuovi clienti

Tariffa a tutele graduali: risparmio di €113 per i clienti del mercato tutelato, ma non è sottoscrivibile

La miglior tariffa elettrica possibile per gli utenti italiani non è sottoscrivibile. Si tratta infatti della tariffa a Tutele graduali prevista solo per gli utenti non vulnerabili che non hanno ceduto alle lusinghe effimere del mercato libero restando in quello tutelato. Dal 1 di luglio dunque 3,7 milioni di clienti sono passati a nuovi gestori assegnati per mezzo di aste con tariffe al ribasso. Le condizioni del servizio sono uguali in tutta Italia e prevedono una quota fissa negativa (parametro gamma) che è pari a -72,65 euro all'anno per il numero di Pod (ossia contatore) abbinato.

La tariffa, valida fino al 2027, sarà aggiornata ogni anno dall'Autorità per l'energia (Arera) in base al numero di clienti che resteranno abbonati. "In pratica- ha spiegato Arera- considerando anche la riduzione della componente di commercializzazione in maggior tutela da 58 a 41 euro all'anno si arriva a un risparmio per gli abbonati a tutele graduali pari a 113 euro all'anno".  

La maggior parte dei clienti con questa tariffa passeranno ad Enel che si è aggiudicata 7 dei 26 lotti aggiudicati tramite aste territoriali.  Dato però che questi utenti non sono particolarmente remunerativi, anzi non dovrebbero esserlo affatto. Il regolamento di Arera dice che i clienti passano automaticamente con tutte le specifiche del caso. Ossia con il numero di Iban dove addebitare la bolletta che dovrebbe arrivare via mail se, con il gestore di provenienza, si era scelto questo sistema. Peccato che il passaggio non è così automatico dato che entrambe le situazioni devono essere autorizzati dal cliente.

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E dunque che fare?  Una strada è quella di chiamare il call center di Enel fornendo il proprio codice fiscale e il numero di pod che identifica il contatore ed è contenuto nelle vecchie bollette a maggior tutela.  A questo punto verrà rilasciato il numero di contratto e quindi ci si può registrare online e gestire la fornitura. La cosa curiosa è la seguente:  gli addetti del call center non conoscono le tariffe di commercializzazione delle bollette che saranno emesse con i prezzi regolamentati da Arera per le tutele graduali e suggeriscono di aspettare la prima bolletta per verificare gli effettivi costi. Purtroppo sul sito di Enel ci sono solo le tariffe riguardanti alcuni servizi. Ossia il passaggio della bolletta a un altro utente costa 23 euro (come per il mercato libero) mentre se non si vuole l'addebito in conto corrente bisogna pagare 11,5 euro di cauzione ( contro i 33 del mercato libero). Il costo di commercializzazione è invece indicato a zero: insomma non ci sarebbe nessuna compensazione, come invece indica Arera. 

Quanto per stabilire il prezzo dell'energia elettrica è quello del  Pun (Prezzo Unico Nazionale), che è l’indice di riferimento per la compravendita dell'energia elettrica all'ingrosso in Italia. Tasse e balzelli di vario tipo ovviamente restano. Da sottolineare che, mentre nella telefonia mobile la guerra delle tariffe è sempre attiva, per l'elettricità la miglior tariffa possibile, secondo il comparatore prezzi messo a disposizione degli utenti sul sito di Arera è sempre quella riferita al mercato tutelato (quella a tutele graduali come detto è simile ma non è in vendita) che è ancora accessibile per persone over 75 o disabili.