Economia

Tassazione multinazionali, l'e-commerce? Si può tassare. Ecco come

di Ezio Pozzati

Tassare l'e-commerce? Direttamente non è possibile. Ma...

Tassazione multinazionali, e-commerce:  direttamente non si può tassare. Però...

Per quanto concerne la doppia imposizione, i trattati internazionali prevedono che il reddito di un'impresa possa essere sottoposto a tassazione in uno stato diverso da quello di residenza solo se sia riconducibile ad una stabile organizzazione (ossia con una sede fissa o stabile nello spazio e nel tempo) sita in uno Stato diverso da quello di residenza, collegata all'esercizio normale dell'impresa e sufficiente a produrre reddito, in cui l'impresa stessa esercita in tutto o in parte la sua attività. Ovviamente anche l'I.V.A. non viene pagata (rimando il tutto agli articoli del D.L. 331/93 e del DPR 633/72).

Il fatturato della e-commerce in Italia vale circa 41,5 miliardi di euro, mentre il fisco italiano ha incassato 64 milioni di euro (una vera sproporzione rispetto a quanto versa l'OLD COMMERCE), quindi: come può uno Stato tassare la e-commerce? Come sopra descritto non è possibile farlo direttamente, ma forse un modo c'è ed anche semplice. Tutti noi quando comperiamo online paghiamo con la carta di credito o di debito, sarebbe sufficiente applicare una cedolare secca (o comunque una tassa) sulla “TRANSAZIONE ” del 10%.

Le banche ed i circuiti delle carte potrebbero e/o dovrebbero fare da sostituto d'imposta trattenendo al momento del pagamento quanto spettante allo Stato. Sic et sempliciter 28 novembre 2019.

Ho scritto anche al commissario europeo Margrethe Vstager e al direttore generale della Bei Kim Jorgensen prospettando questa idea, ma la risposta è giunta con l'accordo “unanime”, a Venezia, con la direttiva 2523/22. Ho fatto questa osservazione nella speranza di vedere in ogni transazione una “vera tassazione”. Sperare non costa niente, ma scommettiamo che con questa direttiva gli introiti per le casse dello Stato non saranno miliardari?