Economia
Tasse, dopo 60 mesi cartelle al macero. Mef prepara la riforma della riscossa

Richieste concentrate sugli importi più rilevanti
Parola d'ordine: accorciare i tempi. Cinque anni per riscuotere e poi basta: se il fisco non sarà stato in grado di farsi pagare, nel giro di 60 mesi, le cartelle esattoriali finiranno al macero. Il governo, scrive Il Messaggero, è pronto a mandare in pensione l'epoca dell'eterna caccia ai morosi. Ci sono 160 milioni di cartelle ancora in ballo e l'80% si riferisce al periodo 2000-2015.
Tra i 18 milioni di italiani cui il fisco dà la caccia (quasi mille i miliardi da recuperare) la maggior parte è chiamata in causa per multe, contributi, imposte e gabelle non pagate che si riferiscono a tempi ormai antichissimi. L'esecutivo vuole darci un taglio e con la nuova riforma della riscossione punta a cancellare il problema dei problemi: la montagna di arretrati. Se con il decreto Sostegni si è arrivati al condono è perchè, appunto, la riscossione delle tasse resta un flop.
Il Ministero dell'Economia sta preparando una riforma da sottoporre nelle sue linee generali al Parlamento con una relazione, che presto il ministro Daniele Franco renderà nota, che indichi "i criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi". La riscossione sarà concentrata sugli importi più rilevanti per andare a colpo sicuro e recuperare gettito.