Economia
Tavares "Abbiamo un piano ma in italia costi troppo alti". Schlein: "Deludente", Conte: "Lavoratori senza prospettiva"
L’audizione dell’Amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia, davanti alle commissioni Attività produttive e Industria di Camera e Senato. Polemiche dal governo
Stellantis: Tavares, "Pronti a transizione ma servono regole stabili"
Stellantis è pronta per la transizione ma servono regole certe. Lo ha detto l’ad della casa d’auto, Carlos Tavares, nel corso dell’audizione di fronte alle Commissioni congiunte Attività produttive e Industria. "Noi abbiamo fatto i compiti, abbiamo lavorato duramente perché tutte le nostre componenti fossero adatte alle nuove regole che voi avete votato. Noi siamo pronti. Non chiederemo modifiche ma di garantirci stabilità su quanto deciso, per poter lavorare per servirvi". Anche se, ha chiosato poi Tavares “la strategia scelta dall’Ue, per noi non è necessariamente la migliore per l’impatto sul pianeta e i costi sulle aziende”.
"Invece di litigare sui regolamenti, è meglio metterci al lavoro per raggiungere i risultati nella maniera migliore". Ha aggiunto Tavares di fronte alle Commissioni congiunte Attività produttive e Industria. Le tecnologie ci sono ma rimane il nodo dell’accessibilità: “Sono 5 anni che cerchiamo di spiegarlo, che vi diciamo attenzione, siamo in democrazia, bisogna tutelare la libertà di movimento della classe media” senza dimenticare i costi che impone la tecnologia elettrica, ha proseguito il manager. "Io devo poter vendere i veicoli elettrici allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna. Ma in questo sistema sotto pressione, devo infilare per forza un 40% di aumento dei costi, che è quello della tecnologia elettrica, per forza, e di conseguenza con questo 40% di aumento dei costi creo, all'interno della filiera, una tensione insopportabile".
Il lusitano ha poi incalzato: "Voi leader politici dovete spiegarmi come faccio a gestire questi attriti dovuti al fatto che io devo per forza aumentare del 40% i costi". E ha aggiunto: "Perché non vendiamo auto elettriche in Italia? Perché costano troppo. Dobbiamo renderle accessibili con incentivi e sussidi. Come? Attraverso imposte? Questa è una vostra decisione," sottolineando che "per sostenere la domanda in Italia servono notevoli iniezioni di incentivi sennò non ce la facciamo".
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Stellantis: Tavares, "Da Cina nuovi concorrenti che hanno 30% di vantaggio rispetto a noi"
"C'è in Cina un'eccedenza di capacità, una saturazione dei loro stabilimenti" e "allora esportano e vediamo nuovi concorrenti che arrivano da noi. Gli Usa si chiudono a riccio e l'Europa cerca di fare la stessa cosa. I cinesi hanno un 30% di vantaggio competitivo rispetto a noi, perché i loro veicoli costano 30% in meno, e questo aumenta la pressione e dobbiamo assorbire un ulteriore shock. La situazione è davvero difficile. Non mi stupisco che il settore sia sotto pressione. Dobbiamo per forza affrontare la concorrenza cinese, anche con tutele, anche se lavorassimo in un ambiente protetto in Europa", aggiunge.
"Se vogliamo mantenere i nostri impianti, dobbiamo vendere i nostri veicoli a un prezzo accessibile alla classe media altrimenti non avremo volumi necessari per riempire gli impianti. Se vogliamo mantenere i nostri impianti, dobbiamo vendere i nostri veicoli a un prezzo accessibile alla classe media altrimenti non avremo volumi necessari per riempire gli impianti".
Conte: "Da Tavares nessuna prospettiva concreta per lavoratori"
"Noi non vogliamo una sintesi su numeri che conosciamo. Il suo intervento è insoddisfacente e deficitario dal punto di vista degli interessi dei cittadini italiani perché non ci ha detto nulla sul futuro dei nostri stabilimenti, niente su investimenti e ricerca, niente sulla gigafactory di Termoli, niente sulle prescrizioni su Comau. Oggi andiamo via senza avere una prospettiva concreta sul destino dei nostri lavoratori. Non ci ha fatto nemmeno capire le vostre strategie sulle delocalizzazioni. Non ci ha detto nulla sui costi che pesano sulla filiera dell'indotto e della componentistica, che avete sventrato". Lo ha detto il presidente M5s Giuseppe Conte nel corso dell'audizione dell'ad di Stellantis Carlos Tavares alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato.
"Gli incentivi e le garanzie dallo Stato - ha aggiunto Conte - li avete già chiesti. Avete portato a casa oltre 6 miliardi, ma dopo non avete mantenuto nemmeno uno dei vostri impegni. Lei oggi non può venire a chiedere incentivi fiscali. E cosa mette sul piatto? Cosa diciamo a questi lavoratori? Deve venire Elkann in Parlamento a rispondere allo Stato italiano sui comportamenti degli ultimi anni. Noi vogliamo un piano industriale dettagliato, non sottoscriverò neanche un euro se continuerete a scaricare sugli altri le vostre incompetenze".
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Schlein, Tavares deludente, segnali di disimpegno: "Incentivi all'automotive ma non senza un piano industriale"
"Ci aspettavamo molto di più da questa audizione. Crediamo che sia interesse dell'Italia salvaguardare la vocazione manifatturiera. Abbiamo bisogno di un'industria moderna. Siamo per questo molto preoccupati della situazione di Stellantis in Italia. Condividiamo le ragioni dello sciopero del 18 ottobre e chiediamo che Stellantis si confronti con i lavoratori. Qual è il piano industriale per ricerca, sviluppo e produzione in Italia? Chiediamo chiarezza, molto più di quella che abbiamo sentito qui. Perché invece noi abbiamo visto dei segnali di disimpegno, di disinvestimento". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nel corso dell'audizione dell'ad di Stellantis Carlos Tavares alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato.
"Nella mozione delle opposizioni - ha aggiunto Schlein - abbiamo proposto all'automotive un patto per la transizione giusta: incentivi stabili, ma non senza un piano industriale che sia messo per iscritto. Al governo chiediamo interventi sull'energia e politiche industriali di accompagnamento. Chiediamo a Stellantis che assuma impegni concreti, che produca qui auto per il mercato di massa". Schlein ha richiamato inoltre la necessità di "investimenti comuni europei sulla transizione"