Il mercato boccia il piano di Deutsche. I bancari vanno giù in tutta Europa - Affaritaliani.it

Economia

Il mercato boccia il piano di Deutsche. I bancari vanno giù in tutta Europa

L'Europa chiude debole una seduta su cui pesano vari fattori, tra cui le nuove tensioni con l'Iran, lo scetticismo degli operatori su un taglio Fed a luglio (dopo gli occupati Usa di giugno oltre le attese) ma soprattutto il nuovo maxi piano di ristrutturazione di Deutsche Bank, bocciato dai mercati col titolo che ha ceduto oltre il 5% a Francoforte.

Milano, con lo spread che e' risalito a 216 punti base, si e' difesa cedendo lo 0,04%, appesantita da tutto il comparto del credito, in particolare da Finecobank (-3,6%), Banco Bpm (-2,5%) e Unicredit (-1,8%). Tra i titoli piu' brillanti, invece, spiccano Pirelli (+3% grazie al giudizio favorevole di Jp Morgan), la Juventus (+2,4%) e tutto il comparto petrolifero, galvanizzato dal rialzo del greggio (Wti +1% a 58 dollari al barile a New York), a partire da Tenaris (+2,2%). Sul fronte dei cambi, l'euro e' abbastanza stabile sul biglietto verde: si attesta in area 1,121 dollari (1,1215 dollari venerdi' in chiusura). La moneta unica vale inoltre 121,87 yen (121,77), mentre il dollaro-yen e' pari a 108,65 (108,595). 

 Il caso Deutsche Bank, che dopo avere presentato il maxi piano di ristrutturazione al 2022 ha ceduto il 5,4% a Francoforte, ha pesato su tutto il comparto del credito a livello europeo (lo stoxx di settore ha ceduto lo 0,9%). Piazza Affari ha limitato le perdite a -0,04% e Parigi a -0,08% mentre Francoforte ha perso lo 0,2% e Londra lo 0,05%. A Milano la peggiore e' stata Finecobank (-3,3%): dopo la chiusura dei mercati Unicredit (-1,7%) ha annunciato l'avvio della cessione del residuo 18,3% nell'istituto. Giu' anche Ubi (-1,5%) e Mediobanca (-0,9%).

Oltre a Pirelli (+3%) spicca il +2,4% della Juventus: dopo giorni di incertezza questa sembra la settimana decisiva per definire l'acquisto del giovane difensore olandese Matthijs De Ligt, considerato tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Bene anche i petroliferi, col greggio che risale in parallelo alle tensioni legate all'Iran: Tenaris chiude a +2,2%, Saipem a +1,7% ed Eni a +0,7%. Acquisti anche sulle utility, che continuano a festeggiare i rendimenti su bassi livelli sul mercato obbligazionario, e su Nexi (+1,3%).