Economia
Tra Conte e Colao è l'ora del grande freddo. Rumors
La relazione dell'ex manager di Vodafone non convince il premier. Anzi
Tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il capo della cosiddetta task force per la ripartenza, Vittorio Colao, si dilata un formale, paludato quanto evidente gelo. Anche se sul tema piovono quotidiane smentite, e anche se il manager ha giurato ovunque che lui a subentrare come sostituto di Conte a Palazzo Chigi non ha mai neppure pensato.
Ci sono le facce, racconta il Fatto, perplesse del premier e di alcuni ministri, in gran parte a 5 Stelle, di fronte alla relazione presentata mercoledì da Colao e dei suoi esperti sulla fase 2: “Quattro pagine fatte soprattutto di indicazioni generiche”, a sentire una fonte di governo di primo piano del Movimento, chiaramente non entusiasta. Anche se qualche idea dritta c’era di sicuro, per esempio la proposta di non far rientrare al lavoro donne e uomini sopra i 60 anni.
Ma Conte ha scosso la testa, con un no che già nel pomeriggio di mercoledì era rimbalzato su siti e agenzie. “Figuriamoci, così avremmo perso in un sol colpo quasi tutta la Pubblica amministrazione…”, commenta caustico il grillino di governo. Ma non basta. Anche l’idea di Colao di far ripartire alcuni settori industriali già da lunedì prossimo, invece che dal 4 maggio, ha irritato il premier e diversi grillini di governo (e non convince neppure il ministro della Salute, Roberto Speranza).