Twitter, trimestre in rosso e titolo ko.Ecco il male oscuro del social network

Così il canarino azzurro viene impallinato dagli ordini di vendita e il suo destino si fa sempre più incerto, tanto più dopo aver visto quanto accaduto a Yahoo!, che nonostante gli sforzi di Marissa Mayer non è più riuscito a tornare agli splendori dei suoi inizi, oltre 20 anni fa, ed ha mestamente accettato di cedere le residue attività internet a Verizon, cambiando il nome in Alibaba (di cui il gruppo già era azionista al 15%), tramutandosi in una pura holding finanziaria (cui farà capo anche il 35,5% di Yahoo Japan). Guarda caso la goccia che fece traboccare il vaso nel caso di Yahoo! secondo molti fu l'acquisizione, nel 2013 per 1,1 miliardi di dollari (di cui 750 milioni come avviamento), di un altra piattaforma di microblogging e social networking, concorrente di Twitter: Tumblr.

Quando venne acquisita Tumblr aveva 260 milioni di iscritti e da allora è cresciuta, raggiungendo i 550 milioni di utenti mensili a fine 2016, ma non è cresciuta abbastanza, visto che Instagram (comprata da Facebook nel 2012) sempre a fine 2016 ha superato i 600 milioni di utenti, partendo da scarsi 30 milioni quattro anni prima. Nel mondo dei social media, la crescita spasmodica sembra essere un pre-requisito essenziale per sopravvivere e per chi non sta al passo il rischio di perdere centinaia di milioni di raccolta pubblicitaria, finora l'unica vera fonte di ricavi, è quasi una certezza. Per questo il canarino azzurro dovrà trovare rapidamente il modo di tornare a volare, o stavolta potrebbe lasciarci le piume.

Luca Spoldi