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Economia
Ue, Di Maio: "Cancellati i tagli al welfare. Un altro governo Monti no"


"Oggi la giornata comincia bene.Nella lettera scritta dal Mef all’Europa è stato cancellato il passaggio che prevedeva tagli alla spesa sociale, vale a dire ai servizi, agli ospedali, tagli al lavoro e a Quota 100. Un altro governo Monti anche no, ne abbiamo avuto abbastanza!". Lo scrive su Facebook il vicepremier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.

CONTI PUBBLICI, SALVINI: 'SODDISFATTO LETTERA, UE RISPETTERA' NOSTRA VOLONTA'' - ''Sono soddisfatto della bozza perché ci sono segnali positivi per l'economia italiana e sono convinto che l'Europa rispetterà la nostra volontà di crescere e di tagliare le tasse''. Lo ha detto Matteo Salvini a Potenza, parlando della lettera di risposta del governo alla Ue. Salvini, inoltre, ha annunciato che lunedì sarà all'inaugurazione del primo tratto della Pedemontana Veneta.

Lettera Ue: Salvini, vedremo chi avra' la testa piu' dura - "La prossima settimana usero' il consenso che voi mi avete dato non per chiedere una poltrona in piu' in Italia, chi se ne frega, ma per dire a Bruxelles: lasciateci lavorare come gli italiani ci chiedono, 'meno tasse e piu' lavoro'". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a Potenza nel corso di un comizio a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Mario Guarente. "Se ci diranno 'no' vedremo chi avra' la testa piu' dura".

Portavoce Ue: analizziamo lettera,conclusioni mercoledì - La Commissione Ue ha ricevuto la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi sul debito, e ne ha cominciato l'analisi. Lo fa sapere un portavoce della Commissione, specificando che le conclusioni sul contenuto "finiranno nell'analisi complessiva" del bilancio italiano, ovvero il rapporto sul debito, che sara' pubblicato mercoledi' prossimo assieme alla raccomandazioni economiche.

Ue, ecco la lettera inviata da Tria. Alla fine saltano i tagli al welfare

Arriva in tarda serata la lettera del Governo italiano in risposta ai rilievi di Bruxelles sul debito pubblico, dopo il giallo della bozza circolata nel pomeriggio e poi smentita dal Mef. Nel nuovo testo firmato dal ministro dell'Economia Giovanni Tria scompare il rifermento ai tagli al welfare nel 2020-2021 che erano contenuti nel documento poi smentito, che aveva suscitato le critiche del vicepremier Luigi Di Maio e provocato l'intervento del premier Conte.

Il passaggio e' sfumato e indica in modo piu' generico che "il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie". Resta invece la parte che annuncia il progetto di introduzione della flat tax, che pero' "sara' attuato nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo". La lettera di quattro pagine indirizzata al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e al commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, e' accompagnata da un documento di oltre 50 pagine in cui si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l'andamento del debito pubblico in Italia.

Il disavanzo 2019, sottolinea Tria nella missiva, "sara' minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni" perche' da un lato "l'andamento dell'economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di stabilita'". Inoltre, "le entrate non tributarie sembrano superare le previsioni e l'utilizzo delle nuove politiche di welfare e' finora inferiori alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019. Di conseguenza il disavanzo dovrebbe attestarsi significativamente al di sotto delle previsioni della commissione e le variazioni del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al Patto di stabilita' e crescita anche sulla base della stima di output gap della Commissione".

Scrive ancora Tria: "Concordiamo circa la necessita' di conseguire un avanzo primario di bilancio piu' elevato, per riportare il rapporto debito pil su un percorso chiaramente discendente". Nella lettera il ministro dell'Economia richiama "lo spirito di collaborazione che ha consentito di raggiungere l'accordo dello scorso dicembre" e sottolinea che per il 2018, "sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all'Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito", il Governo "abbia seguito un approccio prudente e responsabile".

La lettera del ministro Tria all’Unione europea: il confronto tra la bozza e la versione finale

 

due lettere
 

La lettera inviata dal ministro del Tesoro Giovanni Tria alla Commissione Ue, in risposta alla richiesta di chiarimenti dell’esecutivo europeo sui conti pubblici italiani, è sostanzialmente identica alla bozza che, fatta circolare venerdì pomeriggio, aveva scatenato l’ira di Di Maio (e costretto il premier Conte e Tria a smentire il contenuto della lettera). Sostanzialmente - come si legge sul Corriere della Sera, si diceva: salvo che per un passaggio. Decisivo. Nella prima versione (a sinistra), si leggeva:

Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali.

Dal lato della spesa, il Governo sta avviando una nuova Revisione della spesa e si riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022.

In sostanza, nel primo punto si parlava della flat tax; nel secondo si accennava a una «riduzione della proiezione di spesa» per il welfare. La versione finale è diversa:

Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare l’imposta sul reddito delle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022 definiti nel Programma di Stabilità. Inoltre, il Parlamento ha invitato il Governo a evitare gli aumenti delle imposte indirette per il 2020 individuando misure alternative idonee a garantire il suddetto miglioramento strutturale.

Di conseguenza, in vista dell ‘approvazione del Documento Programmati co di Bilancio per il 2020 e alla luce delle più aggiornate previsioni macroeconomiche, il Governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche non tributarie.

Le differenze sono evidenti: nel primo passaggio si chiarisce che la flat tax dovrà essere inquadrata nel programma di stabilità — insomma: non potrà essere finanziata in deficit — e che il suo costo si sommerà all’altro «obbligo», quello di evitare l’aumento dell’Iva. Nel secondo passaggio si evita di menzionare una riduzione della spesa sul welfare, citando invece un «programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile».

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