Economia
Ue/ Italia resta tra paesi sotto "monitoraggio specifico"
L'Italia resta sorvegliata speciale dell'Europa, perché è tra i paesi Ue con "squilibri eccessivi" che necessitano "azioni decise e un monitoraggio specifico". Nelle sue raccomandazioni economiche pubblicate per l'Italia e per gli altri paesi Ue, la Commissione europea inserisce l'Italia, insieme a Francia, Croazia, Portogallo e Bulgaria nella lista di paesi che necessitano di un monitoraggio specifico in quanto presentano squilibri macroeconomici eccessivi, la condizione peggiore nella lista messa a punto da Bruxelles.
Spagna, Slovenia e Irlanda hanno squilibri che non sono però ritenuti eccessivi, ma necessitano di monitoraggio specifico. Ungheria e Germania hanno anch'essi squilibri che richiedono "azioni decise e monitoraggio". Per i tedeschi quindi non è previsto un monitoraggio specifico.
Il debito pubblico italiano resta dunque in cima alla lista dei pensieri di Bruxelles, fardello da ridurre applicando "rapidamente e in pieno - chiede la Commissione europea - il programma di privatizzazioni" e di utilizzare gli introiti per fare ulteriori progressi verso la riduzione di un rapporto debito/Pil (oltre il 130%) che rischia di andare fuori controllo.
La Commissione poi raccomanda all'Italia anche di "adottare e applicare la riforma della scuola che è in programma", misura necessaria "per contrastare la disoccupazione giovanile" e "riformare le prescrizioni entro metà 2015", provvedimento quest'ultimo in materia di giustizia che serve a "migliorare l'efficienza del sistema civile, riducendo la lunghezza dei processi".
Bruxelles riconosce lo sforzo del governo italiano "impegnato in un'intensa agenda di riforme" ("è stato presentato un Def molto ambizioso", ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis), ma ricorda che la "necessaria attuazione" è un prerequisito per consentire al governo Renzi di "beneficiare della flessibilità inclusa nel patto di stabilità e crescita Ue ed effettuare così aggiustamenti inferiori del deficit nel 2015 e 2016".
Per il momento, dietro la lavagna dell'Ue, è finita la Finlandia dell'ex commissario Ue agli affari economici e paladino dell'austerity, Olli Rehn, essendo a rischio di una procedura europea per deficit e debito eccessivi. La Finlandia, infatti, è il paese tra i 28 Ue che ha ricevuto oggi la più rigida lavata di testa dalla Commissione Ue per l'andamento dei suoi conti. Altri paesi sono già in procedura per deficit eccessivo (Francia, Spagna, Grecia, Cipro, Croazia, Irlanda, Portogallo e Slovenia), ma sono impegnati a correggere i rispettivi conti, con due paesi (Polonia e Malta) che oggi si sono visti chiudere la procedura aperta precedentemente.
Nel caso della Finlandia invece i conti peggiorano e quindi la Commissione ha raccomandato oggi al Consiglio Ue di aprire una procedura contro Helsinki. Il deficit finlandese è stato del 3,2% del Pil nel 2014 ed è stimato rimanere al di sopra del 3% anche nel 2015. Anche il debito finlandese è in crescita aldilà dei limiti, ed è previsto raggiungere il 64,8% del Pil nel 2016, appena sopra il limite del 60%. Anche la Gran Bretagna e' stata redarguita per il suo deficit, ma la Commissione ha pochi poteri contro Londra in quanto fuori dall'eurozona e dal Fiscal Compact e non può quindi imporre sanzioni alla Gran Bretagna.