Economia

Vaticano, bilancio in rosso per Covid e offerte: venduto il palazzo di Londra

Guerrero (Prefetto Economia): "Probabilmente ci pesano troppo gli errori del passato che ci hanno tolto tanta credibilità come Chiesa"

Vaticano, bilancio preventivo 2022: il deficit si riduce da 42 a 33 milioni. Pesano Covid e Obolo 

Mentre  il prefetto della segreteria per l'Economia padre Juan Antonio Guerrero annuncia la vendita del famoso palazzo di Sloane Avenue di proprietà del Vaticano, al centro dello scandalo che ha scosso tutta la Santa Sede sul quale si sta celebrando un procedimento giudiziario, la Santa Sede presenta un bilancio preventivo 2022 (ancora in rosso). 

"Il contratto di vendita è stato firmato, abbiamo ricevuto il 10% del deposito e tutto sarà concluso nel giugno 2022. La perdita della presunta truffa, di cui si è parlato molto e che ora è sottoposta al giudizio dei tribunali vaticani, era già stata presa in considerazione nel bilancio", ha dichiarato il Prefetto della Segreteria per l'Economia padre Juan Antonio Guerrero Alves in un'intervista all'Ansa per i media vaticani. 

"È stata un'operazione condotta in piena trasparenza e secondo le nuove regole dei contratti vaticani - spiega Guerrero - Sono stati assunti un broker a Londra e uno studio legale, entrambi con una gara ristretta, così come una persona di fiducia a Londra per accompagnare il processo e rappresentare i nostri interessi. Il processo è stato accompagnato da un team della Santa Sede con alcuni aiuti professionali esterni da Roma. Sono state ricevute sedici offerte, quattro sono state selezionate, dopo una seconda tornata di offerte, è stata scelta la migliore".

"L'edificio è stato venduto al di sopra della valutazione che avevamo in bilancio e della valutazione fatta dagli istituti specializzati. Sia il trasferimento dei beni della SdS all'APSA che la vendita di Sloane 60, così come altre operazioni economiche speciali della Santa Sede, hanno rappresentato e rappresentano un lavoro di squadra interno con degli aiuti di professionisti esterni di cui abbiamo avuto bisogno. Abbiamo imparato molto gli uni dagli altri e abbiamo trovato un metodo di lavoro di squadra che non era molto praticato nella Santa Sede. E questo aiuta", conclude.

La vendita avviene confermata nel giorno in cui dalla Santa Sede è arrivato il bollettino (ancora in rosso) del bilancio preventivo del 2022: per gli effetti della pandemia e del calo delle offerte (in miglioramento però rispetto alle previsioni di un anno fa), il Vaticano dovrà affrontare un altro anno complicato. 

In particolare, nel bilancio di missione 2022 il deficit totale di 33,4 milioni di euro, rispetto ai 42 milioni di euro previsti lo scorso anno. Il budget, approvato lo scorso dicembre, in anticipo di tre mesi rispetto all’anno precedente, estende il proprio sguardo anche a entità che, pur non essendo riconducibili in senso stretto alla Curia Romana, sono di proprietà della Santa Sede o sono sotto la responsabilità della Santa Sede.

Le nuove disposizioni del Consiglio dell’Economia, approvate lo scorso luglio, hanno permesso di inserire realtà come l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, tutte le quattro Basiliche Papali di Roma e i santuari di Loreto, Pompei e Padova. E già si guarda al prossimo anno, con ulteriori inclusioni, per restringere ancora i margini di rischio. Intanto, per il Consuntivo 2021, che dovrebbe essere presentato tra qualche mese, è stata anche introdotta la chiusura trimestrale dei conti.

Con il bilancio preventivo 2022 la Santa Sede consolida l’impegno verso una maggiore trasparenza e un rigoroso controllo delle proprie risorse economiche. Il perimetro degli enti inclusi si è allargato di 30 unità, portando a 90 il numero delle istituzioni presenti nel Budget. Con queste parole padre Juan Antonio Guerrero Alves, Prefetto della Segreteria per l’Economia, introduce le novità del Bilancio di missione 2022. Con i nuovi confini si registrano entrate per 769,6 milioni di euro e uscite per 803 milioni di euro. 

Comprensibilmente sulle voci del Preventivo pesano ancora gli effetti della pandemia da Covid-19, pur essendo atteso per il 2022 un progressivo recupero delle attività economiche, meno per le donazioni e i contributi. L’Obolo di San Pietro, insieme con altri fondi intitolati, si prevede che resti sui 47,3 milioni di euro, come per il 2021. Lo riferisce la segreteria per l'Economia della Santa Sede, presentando il bilancio di missione 2022.

Rispetto alle previsioni dello scorso anno, riferite alle iniziali 60 realtà considerate, la spesa raggiunge un’ulteriore contrazione, scendendo di 4 e attestandosi sui 289 milioni di euro. Con il nuovo perimetro, aumenta di 10 milioni di euro. La maggior parte delle risorse dedicate alla missione apostolica sono destinate a sostenere le chiese locali in difficoltà e in contesti specifici di evangelizzazione (21%); comunicare il messaggio della Santa Sede (16%); preservare la sua presenza nel mondo (16%); supportare il culto e l’evangelizzazione (16%); promuovere la carità (9%).

La Segreteria per l’Economia prosegue nel suo impegno per migliorare la trasparenza, l’efficienza e il contenimento dei costi, per assicurare in tal modo la sostenibilità della Santa Sede e favorire la missione del Santo Padre. Si tratta di un cammino paziente e scrupoloso, che passa attraverso nuove procedure e modalità operative.

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