Economia
"Vi spiego la nuova class action". Punto per punto la riforma del M5S
Intervista ad Angela Salafia, prima firmataria della legge
*Qual è la vera novità introdotta dalla vostra riforma della Class Action e cosa cambia in concreto per i cittadini?*
In una parola: tutto. Prima poteva agire solo chi aveva firmato un contratto relativo al consumo di beni o alla fruizione di servizi, adesso possono agire tutti i cittadini. Mi spiego con un esempio: prima poteva intraprendere un’azione di gruppo solo chi era classificato come ‘consumatore’, quindi soltanto per le violazioni che attenevano a quello status, vedi azioni contro l’azienda che gestisce l’acqua corrente per presunte bollette gonfiate; oggi, se quella stessa azienda è responsabile dell’inquinamento dell’acqua somministrata, potranno agire tutti i cittadini di quella zona che lamentano un danno all’ambiente o alla salute.
*Come funziona il meccanismo dell’adesione post sentenza e come opera in termini di garanzie per le imprese resistenti in giudizio?*
Chi intende unirsi al gruppo dei cittadini che avviano una class action, può farlo anche dopo che il giudice decide con sentenza la vittoria dei danneggiati. Per farlo c’è sia una scadenza ben definita che una precisa demarcazione dell’oggetto dell’adesione: verranno inclusi solo coloro che hanno ricevuto lo stesso tipo di danno dalla stessa impresa. Sono questi due ultimi aspetti a garantire alle imprese resistenti la certezza circa la platea dei soggetti da risarcire.
*La nuova Class Action ricomprende anche un’azione inibitoria. Quali sono i vantaggi?*
L’inibitoria è una tutela in più per chi ritiene di subire un danno e ha urgenza di bloccare la fonte dello stesso pregiudizio. Permette infatti, nelle more del giudizio che accerterà la situazione nociva e le relative responsabilità, di stoppare il comportamento scorretto che danneggerebbe i cittadini. Nell’esempio che abbiamo fatto, se l’inquinamento dell’acqua dipende da un depuratore malfunzionante, con l’azione inibitoria sarà possibile disattivarlo o addirittura rimuoverlo.
*La nuova regolamentazione dell’azione di gruppo sposta la competenza dal giudice ordinario al Tribunale imprese, cosa comporta?*
Anche in questo caso si tratta di una scelta rivoluzionaria. Il Tribunale delle imprese, infatti, ha competenze specialistiche che permettono una più approfondita disamina delle cause. È uno spostamento di competenza che garantisce tutti: i cittadini che agiscono vedranno riconosciuti i propri diritti nel modo più puntuale possibile; ma anche le aziende contro cui si agisce si sentiranno più tutelate perché chi decide circa la loro responsabilità (e sull’eventuale risarcimento che dovranno sborsare) ha tutto il know-how per farlo nel migliore dei modi.