Economia
“Virus? L’Italia è un Paese sicuro”. L’appello alla ragione del Touring club
CORONAVIRUS, TOURING CLUB ITALIANO: L'ITALIA E' UN PAESE SICURO, INVITO A RAGIONEVOLEZZA
Le notizie di queste ore, che vedono l'Italia al centro dell'attenzione mediatica mondiale per l'esplosione dei casi di persone contagiate dal coronavirus, hanno già avuto delle conseguenze tangibili per il turismo: oltre alle disdette che si stanno moltiplicando, il nostro Paese rischia di non essere considerato un'opzione di viaggio sicura da coloro che cominciano in queste settimane a pianificare e a prenotare le vacanze per i prossimi mesi. A sottolinearlo è il Tci-Touring Club Italiano, che invita alla ragionevolezza.
Molti sono i Paesi che hanno iniziato a prendere provvedimenti in merito, interrompendo anche i collegamenti con l'Italia: Irak, Kuwait,Giordania e Seychelles hanno vietato l'ingresso agli italiani e ai viaggiatori in arrivo dall'Italia; la Bulgaria ha sospeso i voli da Milano fino al 27 marzo; Arabia Saudita, Olanda, Australia, Serbia, Israele, Croazia e Irlanda hanno sconsigliato o vietato ai propri cittadini di recarsi in Italia; gli Stati Uniti hanno innalzato l'allerta da uno a due (su una scala di tre) per i viaggiatori per e dall'Italia.
Il turismo internazionale è fondamentale per il nostro Paese, dal 2017gli stranieri rappresentano, infatti, più del 50% delle presenze totali (50,5%). In particolare, il nostro turismo dipende in gran parte dall'Europa, dalla quale proviene il 79% di tutte le presenze straniere. Guardando ai principali Paesi, la Germania è al primo posto con quasi 59 milioni di presenze, pari al 27% di quelle straniere totali.
A grande distanza seguono, con numeri simili, Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni) e Regno Unito (14). Paesi Bassi (11), Svizzera (10,7) e Austria (9,5) si trovano a metà classifica mentre chiudono la top ten Polonia e Spagna (entrambe 5,7 milioni) e la Russia (5,4). La Cina con 5,3 milioni è undicesima. Questi flussi esteri producono oggi una spesa complessiva di circa 42 miliardi di euro, di cui più della metà (54%) imputabili all'attrattività esercitata dalle regioni del Nord Italia. La pressione mediatica di questi giorni, che ha esposto per ora a livello mondiale in particolare Lombardia e Veneto (1/3 della spesa straniera totale), costituisce per il settore una minaccia enorme.
''Senza chiaramente voler porre in secondo piano l'emergenza sanitaria e le misure in atto per contenerla, che sono sicuramente prioritarie in questo momento, sarà necessario il prima possibile - afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano - mettere in atto una strategia di carattere nazionale (senza intaccare le autonomie regionale o locali) per comunicare in modo efficace e chiaro al mondo che l'Italia è un Paese sicuro e in grado di fronteggiare le emergenze. La percezione di insicurezza va contrastata come marca-Italia con un'azione mediatica pronta e di qualità, supportata da tutti gli attori del turismo e dai produttori del made in Italy in genere, ma implementata e governata a livello ministeriale e centrale".
Coronavirus, turismo in ginocchio: SOS al Governo
Turismo in ginocchio per la crisi causata dal diffondersi del coronavirus: è un disastro su tutti i fronti, dai viaggi studio e di business, ai viaggi di piacere in entrata e in uscita dall'Italia. L'allarme è univoco: da Federalberghi alla Fiavet viene lanciato un appello al governo perché metta in campo misure straordinarie. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non ha dati precisi sulle cancellazioni negli hotel della penisola ma stima in media un calo del 50% delle presenze. Il presidente nazionale di Fiavet Ivana Jelinic parla di un crollo del 70% dei viaggi in entrata e in uscita dall'Italia. Il presidente nazionale di Assoviaggi Gianni Rebecchi, descrive una crisi peggiore di quella seguita all'attentato alle Torri gemelle. Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, afferma che il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato fino a punte dell’80%. E anche le più grandi compagnie aeree 'soffrono' e si preparano a fronteggiare l'emergenza: l'International Air Transport Association (Iata) ha già calcolato perdite totali di 29,3 miliardi di dollari ed una contrazione di traffico del 4,7%.
FIAVET: CROLLO DEI VIAGGI DEL 70%
Il dato deriva da una media tra il 100% di blocco sul versante delle gite scolastiche e tra altri segmenti che hanno una ricaduta minore perchè in aeree che non sono nell'occhio del ciclone. La Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo chiede al governo: - che si attivi nei confronti dei vettori stranieri per garantire che le nostre aziende possano avere rimborsi; - misure di sostegno a imprese e lavoratori che possano permettere al comporto di sopravvivere a questa crisi perchè c'è il rischio che le piccole e medie imprese collassino; - la sospensione del versamento dei contributi a carico delle aziende nelle aree in cui vige la quarantena e che l'assenza dei lavoratori sia contata come un periodo di malattia; - la cassa in deroga per le agenzie di viaggio e i tour operator a livello nazionale.
FEDERALBERGHI: TURISMO DIMEZZATO, CREATO PANICO
Si stima in media un calo del 50% delle presenze. "Con il blocco dei viaggi dalla Cina - spiega Bocca - il settore ha dovuto fare i conti con 400 mila arrivi in meno tra gennaio e febbraio. Con la messa in quarantena di intere Regioni italiane, il dato negativo degli arrivi si moltiplica". Il rischio è che gli imprenditori, con gli hotel vuoti, non abbiano i soldi per gli stipendi: la richiesta al governo è di prevedere una dilazione dei termini di pagamento delle imposte. "Oggi i soldi ci servono per pagare i dipendenti: ci dicano cosa dobbiamo scegliere tra pagare l'Iva o i dipendenti".
ASSOVIAGGI: AZZERATO TURISMO SCOLASTICO
La situazione per il turismo - afferma Rebecchi - è peggiore di quella seguita all'attentato alle Torri gemelle e alla strage del Bataclan. Secondo un sondaggio fatto alla fine della scorsa settimana, circa 50 mila viaggiatori hanno cancellato un viaggio già prenotato e altre decine di migliaia hanno annullato i preventivi; quasi una cancellazione ogni due viaggi prenotati. Ora si registra un peggioramento netto, non ancora quantificabile. Pesa fortemente, soprattutto nelle grandi città d'arte, il blocco delle gite scolastiche: in questo comparto le cancellazioni sono al 100%. Ma le condizioni si sono aggravate con la decisione di molti Paesi di vietare l'ingresso di italiani o di sconsigliare i viaggi in Italia.
FIPE: A RISCHIO 20 MILA POSTI DI LAVORO
Il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato a oggi fino a punte dell’80% e secondo stime il rischio è di perdere nei primi 4 mesi dell’anno una cifra pari a 2 miliardi di euro. "Se la situazione non cambia in fretta - avverte Stoppani - si parla di oltre 20.000 posti di lavoro a rischio". La Fipe chiede la sospensione delle tasse, come già successo in occasione di calamità naturali, l’istituzione di un fondo di contributi per i titolari dei pubblici esercizi obbligati a sospendere le attività e l’estensione del Fondo di integrazioni salariali per tutte le aziende del settore.
AIDIT, ASSOVIAGGI, ASTOI E FTO, CHIAREZZA SU VIAGGI STUDIO
Molte imprese non potranno far fronte agli impegni ed inevitabilmente chiuderanno, portando al collasso una parte rilevante del settore turistico del Paese. Le associazioni chiedono con urgenza un incontro alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lucia Azzolina, volto a chiarire le modalità di recepimento delle disposizioni in merito sui viaggi studio.
COLDIRETTI: -50% PRENOTAZIONI IN AGRITURISMI
Secondo Coldiretti, che cita un monitoraggio condotto da Terranostra, le prenotazioni sono calate in media del 50% e si sono praticamente azzerate nelle aree del Veneto e della Lombardia più vicine alle zone rosse. In Puglia gli stranieri stanno addirittura disdettando le vacanze per la prossima estate, mentre in Umbria sono state cancellate gite scolastiche presso le fattorie didattiche. La situazione peggiore fra Veneto, Lombardia e Piemonte sia sul fronte dei pernotti che su quello della ristorazione. In forse anche i campi estivi.
ANCHE IN BED-AND-BREAKFAST CANCELLAZIONI DAL 20% AL 70%
Un doppio sondaggio di Bed-and-Breakfast.it condotto il giorno prima dello scoppio della crisi Coronavirus in Italia e ripetuto dopo 3 giorni, indica che se fino al 22 febbraio la situazione sembrava relativamente sotto controllo, dal 23 febbraio in poi il panico incontrollato ha fatto salire la percentuale delle cancellazioni per Coronavirus dal 20% al 71%.
COMPAGNIE AEREE: REVISIONE DEGLI UTILI
Le compagnie aeree stanno rivedendo le stime di bilancio: Air Canada ritiene che l'utile netto del primo trimestre potrebbe essere di 200 milioni di dollari canadesi (138 milioni di euro) meno dello stesso periodo dello scorso anno, a causa delle restrizioni legate al Coronavirus ma anche al richiamo dei Boeing 737MAX. Air France ha fatto una prima valutazione, stimando che l'epidemia potrebbe avere un impatto tra 150 e 200 milioni di euro sugli utili operativi entro aprile. United Airlines ha sospeso i target finanziari per il 2020, spiegando che "la gamma di possibili scenari" collegata al Coronavirus è "troppo ampia per fissare attualmente gli obiettivi". Lufhtansa ha annunciato un drastico piano di riduzione dei costi, prevedendo il blocco delle assunzioni e l'offerta al personale di congedi non retribuiti, pur non fornendo previsioni sull'impatto dell'emergenza sanitaria sui suoi conti.