Economia

Volkswagen, il Ceo Mueller: "I 6,5 miliardi accantonati non sufficienti per le multe"

Parlando ai dipendenti durante una visita al quartier generale di Wolfsburg, il nuovo amministratore delegato Matthias Mueller ha ammonito il personale che i 6,5 miliardi di euro accantonati da Volkswagen "non saranno abbastanza" per pagare le multe e i risarcimenti legati allo scandalo dieselgate. Così la casa automobilistica effettuerà "risparmi massicci" all'interno di un piano teso a cancellare o ritardare ogni investimento superfluo. Il processo non sarà indolore: il manager ha lasciato intendere che il gruppo potrebbe essere costretto a tagliare diversi posti di lavoro. L'obiettivo del gruppo è difendere il rating per evitare che il costo dei finanziamenti salga a un livello insostenibile.

"Le soluzioni tecniche - ha scritto Mueller - sono in vista. Tuttavia le conseguenze finanziare e sul business non sono ancora chiare". Il capo del consiglio di fabbrica, Bernd Osterloh ha però voluto chiarire che "al momento non ci sono ancora conseguenze sui posti di lavoro. E questo vale sia per il personale assunto, che per i lavoratori interinali. Anzi c'è la ferma intenzione di fare di tutto per salvaguardare l'occupazione". Parlando per la prima volta dopo la sua nomina all'assemblea straordinaria dell'azienda, ha preannunciato: "Usciremo dallo scandalo solo attraverso un percorso doloroso".

Proprio oggi il Vw ha confermato che i veicoli diesel convolti nella truffa sono 8 milioni all'interno dell'Unione europea, su un totale di 11 milioni: 650mila sono quelli in circolazione in Italia. La conferma del numero è arrivata direttamente dal gruppo che non ha smentito le notizie diffuse dalla stampa tedesca, mentre si allargano le indagini sullo scandalo. Sempre nel Belpaese, il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, in audizione alla Commissione Industria, Commercio del Senato ha fatto il punto della situazione partendo dal dire che "nessuna" casa automobilistica "può pensare di farla franca": "questo è l'aspetto positivo" del dieselgate che ha coinvolto la casa tedesca. Preoccupazione per la componentistica: "Serve chiarezza", perché l'impatto sull'Italia può "esser significativo" anche nella filiera della componentistica.

Domani, intanto, il tribunale di Braunschweig dovrebbe nominare Hans Poetsch a capo del consiglio di sorveglianza di Vw, un incarico rivestito in precedenza da Ferdinand Piech: secondo alcuni osservatori sia Poetsch sia Mueller, che ha sostituito l'ex ad Martin Winterkorn, hanno stretti rapporti con Piech, che aveva abbandonato il gruppo dopo essere stato sconfitto nella lotta contro Winterkorn. I cambiamenti al vertice di Vw, aggiungono gli esperti, hanno così rafforzato le posizioni delle famiglie Piech e Porsche, azionisti del gruppo, e non sembra quindi da escludere un ritorno 'operativo' di Piech all'interno del gruppo.