Economia
Web tax, Macron fa infuriare Trump. Gli Usa ora minacciano dazi sul vino
Parigi vara la tassa sui giganti di internet. Imposta che porterà nelle casse dello Stato francese 400 milioni di euro nel 2019 e 650 nel 2020
La web tax francese fa infuriare l'amministrazione Trump che minaccia ritorsioni come nuovi dazi o restrizioni commerciali a danno di prodotti francesi come vino e auto. Gli Stati Uniti hanno aperto un'inchiesta sulla web tax approvata oggi dal Senato francese, che ha ignorato l'avvertimento arrivato ieri da Washington. Nel mirino c'e' l'imposta pari al 3% per le aziende digitali con un fatturato globale di oltre 750 milioni di euro e uno di 25 milioni generato in Francia.
Ciò chiama in causa circa 30 aziende tra cui le americane Alphabet, Apple, Amazon e Facebook ma anche gruppi cinesi, tedeschi, spagnoli e britannici oltre a una societa' d'Oltralpe (la piattaforma pubblicitaria Criteo). Convinta che una tale imposta "prenda ingiustamente di mira aziende americane", la Casa Bianca ha minacciato ritorsioni. Robert Lighthizer, il rappresentante commerciale statunitense, ha dichiarato che "il presidente ha ordinato un'inchiesta sugli effetti di questa legislazione per determinare se e' discriminante o irragionevole e se pesa o limita il commercio americano".
Lighthizer ha spiegato che gli Usa continueranno a sostenere gli sforzi dell'Ocse volti a raggiungere un accordo multilaterale sulla tassazione dell'economia digitale ma l'istituzione parigina non giungera' a una conclusione fino al 2020. Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, parlando dal Senato ha risposto al governo Trump dicendo che nazioni alleate possono risolvere i problemi in modi diversi rispetto alle minacce: "La Francia e' [un Paese sovrano] e la Francia decide le sue regole fiscali e continuera' a farlo".
L'inchiesta americana e' la stessa condotta nel 2017 sulle politiche cinesi in materia di tecnologia, proprieta' intellettuale e innovazione che ha poi portato a una guerra commerciale ancora irrisolta: Washington ha imposto dazi del 25% su 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi.
L'introduzione della digital Tax (la cosiddetta 'Taxe Gafa') sui colossi del web porterà nelle casse dello Stato francese 400 milioni di euro nel 2019 e 650 nel 2020.