Economia
Whirlpool, intesa al ministero dello Sviluppo economico

Firmato al ministero dello Sviluppo economico l'accordo su Whirlpool. Lo dice Marco Bentivogli della Fim-Cisl. "Firmato un accordo importante che premia due mesi di lotta - ha detto Bentivogli - il nuovo piano industriale da bollettino di guerra diventa un vero piano di rilancio". Alla firma dell'accordo quadro seguiranno le intese locali su ammortizzatori sociali e sulle garanzie sul piano industriale 2015-18. Entro ottobre iniziera' la fase di consultazione sindacale.
"L'intesa raggiunta oggi rappresenta una svolta nelle scelte che hanno segnato le relazioni industriali in Italia in questi ultimi anni". E' quanto si legge in una nota della Fiom, secondo cui questo e' "il risultato della lotta di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori della Whirlpool, di una trattativa che abbiamo deciso di mantenere anche in situazioni difficili, della scelta dell'azienda di individuare soluzioni industriali condivise oltre che sostenibili e del sostegno dato dal Governo alla vertenza".
Per il dirigente sindacale, "avere affidato a tutti gli stabilimenti italiani una missione produttiva e, in particolare, avere assegnato un'attivita' strategica a quello di Carinaro in provincia di Caserta, come riconoscimento del sacrificio occupazionale che comunque si determina sul territorio campano, e' una sfida positiva per tutto il Paese". "Una sfida - prosegue - che deve essere raccolta da altre forze produttive, in quanto anche l'accordo Whirlpool dimostra che sul Sud si puo' e si deve investire per attivita' non residuali". Il responsabile Settori produttivi della Cgil sottolinea che "il merito di questo risultato e' da attribuire alla determinazione dei lavoratori; al sindacato che, unitariamente e con altrettante capacita' di guardare al futuro, ha saputo contrattare condizioni innovative di gestione del riassetto produttivo e occupazionale; e all'azienda, che ha scommesso sulla piena affidabilita' dei lavoratori italiani". "Anche da questo accordo - continua - deve finalmente nascere la consapevolezza che la manifattura italiana e i posti di lavoro si difendono creando sviluppo e coesione sociale". "Il governo - conclude Barone - deve passare dagli appelli a una politica per determinare, soprattutto nel Mezzogiorno, quel contesto favorevole per attrarre nuovi investimenti, senza il quale prevarra' il dramma della disoccupazione".