Economia
Zegna "fa l'americano": ricavi Usa boom.Vendite su di quasi un terzo a 1,3 mld
I mercati americano e cinese trainano le vendite di Zegna aumentate del 27% a 1,29 miliardi nel 2021. Nel 2022 fatturato visto in aumento di oltre il 10%
Zegna: bene anche le vendite del marchio Thom Browne. Nel 2022 fatturato stimato in crescita del 10%
Wall Street, mai vetrina fu più azzeccata per la quotazione degli abiti del gruppo Zegna. Già perché in solo un anno, quello appena concluso, il fatturato negli Stati Uniti del colosso del lusso guidato da Gildo Zegna è aumentato di oltre il 50% (+53%), una performance che battuto la crescita delle vendite nello storico e principale mercato driver dei ricavi ovvero la Cina che ha segnato un rialzo del 34% dal 2020 e del 28% dal 2019.
Complessivamente, nell'anno della storica quotazione a dicembre tramite la fusione con Investindustrial Acquisition Corp, una Spac (special purpose acquisition company) sponsorizzata dal private equity Investindustrial di Andrea Bonomi il fatturato (dati preliminari) è balzato di quasi un terzo: + 27% a 1,29 miliardi di euro. Andamento che la porta ad aumentare le stime e a guardare al 2022, ha fatto sapere il gruppo biellese, con "prospettive che segnalano una continua crescita delle vendite e un ulteriore miglioramento del margine Ebit rettificato", nell'ordine del 13%, per quanto riguarda la prima voce.
Il margine Ebit rettificato 2021 è previsto intorno al 10% e l'indebitamento finanziario netto preliminare è leggermente positivo grazie alla sana generazione di cassa in anticipo rispetto al piano, si legge in una nota. "La nostra attenzione all'eccellenza, all'innovazione e alla forte risposta dei clienti al nostro abbigliamento per il tempo libero di lusso, ha portato i nostri ricavi preliminari per l'intero anno a superare il nostro piano. Mentre continueremo a monitorare gli eventi mondiali e i potenziali impatti della pandemia di Covid sulla nostra attività, rimaniamo ottimisti sulla nostra crescita nel 2022, con una migliore redditività", ha commentato il Ceo Gildo Zegna.
Che ha ricordato che il marchio sta vivendo una importante fase di rebranding, mentre al tempo stesso viene rafforzata la piattaforma tessile di lusso made in Italy, unica nel suo genere.
(Segue: le performance del gruppo nei vari mercati)