Economia

Zegna: "Tutti i nostri manager in Francia. Dobbiamo riportarli in Italia"

di Redazione Economia

Moda e lusso, l'imprenditore e amministratore delegato del gruppo omonimo ripercorre gli ultimi trenta mesi dopo la quotazione in Borsa

Zegna: la quotazione alla Borsa di New York e la concorrenza con i francesi

Dopo l'esordio alla Borsa newyorchese nel 2021, e un fatturato che tra meno di un anno toccherà i 2 miliardi di euro, Gildo Zegna delinea il successo della storica casa di moda maschile del lusso. Quattro generazioni, e una storia centennale, eppure l'apice è stato raggiunto soltanto negli ultimi trenta mesi quando avvia la sua quotazione a New York a seguito di una fusione con una Spac creata da Investindustrial di Andrea Bonomi.

Zegna ha però un cruccio: la Francia. "Loro programmano e innovano a tre anni. Prima del Covid, io lo facevo stagionalmente. Hanno sempre avuto i migliori manager, spesso italiani, e ora l'operazione è riportarli a casa." Zegna ha poi spiegato che il 70% dei prodotti delle aziende francesi del lusso è fabbricato in Italia, sottolineando la necessità di utilizzare meglio queste risorse per i marchi italiani. "Competere con i migliori ti permette di crescere, anche se è stressante. In dieci anni abbiamo raddoppiato il fatturato, ma il vero balzo è avvenuto negli ultimi trenta mesi."

Convincere l'azienda a quotarsi in Borsa non è stato facile. "Non sapevo nemmeno cosa fosse una Spac. Ne abbiamo discusso a lungo in famiglia, e alla fine i miei figli mi hanno ringraziato. È stato come passare dal campionato italiano alla Champions League: ti dicono le cose come stanno, e sta a te decidere come rispondere."

LEGGI ANCHE: Zegna raddoppia i profitti nel 2023 e tocca i 136 milioni

A 68 anni, l'imprenditore si sente ringiovanito anche grazie al contributo della nuova generazione, che sta dimostrando modernità e capacità di semplificare le cose. È proprio pensando alla successione che ha iniziato a preparare la quarta generazione, mentre la quinta è già all'orizzonte.