Spettacoli

Ancora silenzio sulla trama di Matrix 4. E se si ripartisse dallo “scopo”?

Andrea Lorusso

Forse rispetto a vent’anni fa, quando uscì il primo Matrix, il baratro umano è sempre più vicino con l’avvento della robotica. Avremo ancora uno “scopo”?

“Noi non siamo qui perché siamo liberi; siamo qui perché non siamo liberi. Di sottrarsi a questo dato di fatto, non c'è ragione. Nel negarlo non c'è scopo, perché sappiamo entrambi che, senza scopo, noi non esisteremmo. È lo scopo ad averci creati. È lo scopo che ci connette. Lo scopo che ci motiva, che ci guida, che ci spinge. È lo scopo che stabilisce. Lo scopo che ci vincola. Noi siamo qui per colpa sua, signor Anderson. Siamo qui per togliere a lei quello che lei ha cercato di togliere a noi: lo scopo.”

Nel secondo film della trilogia di Matrix, l’agente Smith tenta di togliere “lo scopo” all’eletto, Neo, scoprendo di non riuscirci. È molto importante questo passaggio per comprendere la vera chiave di lettura di questa saga, che il prossimo anno vedrà di nuovo Keanu Reeves davanti la cinepresa per l’inizio dei nuovi ciak.

Nonostante l’attenzione mediatica sia elevatissima e la curiosità dei fan elettrizzante, ancora nulla è stato svelato circa la trama di questo nuovo episodio “evolutivo”.  Potremmo azzardare un’ipotesi non troppo fantasiosa nel sostenere che Matrix 4 sarà incentrato fortemente sullo scopo.

Cos’è che sta venendo a mancare con l’avvento della robotica? Con la spoliazione dei diritti reali come il “possedere” la propria ricchezza in cartamoneta, i chip sottocutanei, i primi camerieri con le rotelle anche in Italia, i postini digitali, i droni che consegnano la merce, gli impiegati di banca interattivi, i maggiordomi Amazon in casa? È evidente che ad un certo punto qualcosa sfuggirà di mano.

Le macchine empatiche grazie ai processori quantici, impareranno via via come i neonati. Saranno capaci di apprendere, andranno oltre quello per cui sono inizialmente nati. Insomma ad un certo punto questi strumenti saranno imprevedibili, perché non seguiranno principi inviolabili od un’etica, ma faranno un proprio corso come noi umani.

Come le civiltà sono cresciute tra guerre, scandali, religioni, atrocità e misfatti, anche questi automi evolveranno, molto probabilmente non essendo più al nostro servizio, dato che nel frattempo saremo diventati totalmente alienati ed inutili.

Nessuno più saprà cucinare un piatto di pasta, stirare una camicia, guidare, compilare un modulo, con la scomparsa dei mestieri scompariranno anche i talenti, le capacità, le menti saranno ancora più addormentate di oggi, dove già non brilliamo di estro e fantasia.

L’ignoranza finanziaria sale già oggi, l’analfabetismo funzionale è già una realtà, la propensione al calcolo matematico si sta estinguendo, la depressione è sempre più montante, la precarietà è ormai consolidata, quanti miliardi di esseri umani sul Pianeta già oggi non hanno uno scopo? Non è fantasia tetra, basta solo leggere gli allarmi di adesso, in proiezione.

Di Andrea Lorusso

FB @andrealorusso1991