Spettacoli
Ascolti Tv: le sfide femminili titillano fantasie maschili e invidie tra donne
Venier contro D'Urso, Gruber contro Palombelli, Balivo contro Guaccero... Perché la guerra Auditel tra donne crea tanto scalpore?
Gli ascolti e i dati Auditel di questa nuova stagione televisiva debbono tener conto di un proliferare di sfide tutte al femminile fino all'ultimo punto di share. Mara Venier contro Barbara D'Urso contro Cristina Parodi, la domenica pomeriggio. Lilli Gruber contro Barbara Palombelli in access prime time nei giorni feriali, la stessa Palombelli contro Elisa Isoardi a mezzogiorno, Francesca Fialdini contro Barbara D'Urso e Caterina Balivo contro Bianca Guaccero il pomeriggio durante la settimana, e così via.
Sfide tutte al femminile che, per quanto riguarda gli spettatori, sembrano titillare le fantasie maschili e le inveterate invidie tra donne le quali, si sa, non sono quasi mai vicendevolmente benevole. Anzi, tutt'altro. La risonanza mediatica della "guerra" tra Venier e D'Urso la domenica pomeriggio è magnificata rispetto a quella del confronto tra Fazio e Giletti in prime time. L'attesa di "sapere chi ha vinto" tra Maria De Filippi e Alberto Angela il sabato sera è minima rispetto all'interesse con il quale l'anno scorso i telespettatori attendevano il verdetto della contesa tra "Maria" e Milly Carlucci. E l'esito della guerra tra la Berlinguer e Floris il martedì sera non interessa quasi a nessuno, mentre siamo sicuri che, se al posto del giornalista vi fosse una collega, la "speculazione" su chi ha battuto chi sarebbe ben più fervida.
Per fare un esempio, che dire della lotta quotidiana tra Gruber e Palombelli che infiamma l'access prime time, come mai è avvenuto quando la conduttrice del programma di La7 si scontrava con Maurizio Belpietro o Paolo Del Debbio? La stessa Lilli ha provato a dare una spiegazione di questo peculiare fenomeno a Massimo Bernardini di Tv Talk: "Troppo testosterone". Opinione fondata la sua?
L'idea della catfight (della rissa fra donne) si inserisce effettivamente nell'immaginario maschile della lotta femminile (nel fango o meno), da sempre una delle fantasie erotiche virili più diffuse. E fa anche parte della sfera immaginifica dei gay maschi, tant'è vero che un programma cult per gli omosessuali quali era la soap opera Dynasty negli anni Ottanta era fondato sulle risse tra le protagoniste, che spesso se la davano di santa ragione nel fango, per l'appunto, nei laghetti con tanto di ninfee, nelle opulente stanze messe a soqquadro dai graffi e gli strappi di capelli delle varie virago, e così via. Quando Krystle e Alexis si azzuffavano lo share della trasmissione s'impennava, cosa che invece non avveniva quando a prendersi a pugni erano i personaggi maschili.
Per avvicinarci spaziotemporalmente a noi, i battibecchi fra le signore di Uomini e Donne di Maria De Filippi fanno da anni schizzare gli ascolti alle stelle ed è ancora boom di visualizzazioni per i video dell'edizione 2004 dell'Isola dei Famosi nella quale Antonella Elia e Aida Yespica vennero alle mani e costrinsero Francesco Facchinetti a separarle. E se i commentatori maschi si lasciano andare a esternazioni irripetibili, le commentatrici parteggiano per l'una o per l'altra, partecipando vicariamente allla zuffa. In fondo, l'idea di Gerardo Greco, direttore dell'informazione di Rete4, di piazzare la Palombelli contro la Gruber è piuttosto azzeccata e rientra perfettamente nel discorso di cui sopra. Il contenzioso tra donne, almeno dal punto di vista pubblicitario, tira assai di più di quello che vede fronteggiarsi un uomo e una donna o due uomini. E crea molta più aspettativa dal punto di vista del risultato.
Per giunta, quando la disfida è al femminile nasce più spontaneo ricamarvi sopra presunti odi e idosincrasie fra le interessate, cosa che non avviene negli altri due casi succitati, o almeno non altrettanto "morbosamente". Anche in questo caso, dunque, per dar ragione a Lilli Gruber, "It's a man's man's man's world" come cantava James Brown. "Il mondo è degli uomini" e delle loro fantasie sulle donne, a quanto sembrerebbe, anche nel "frivolo" campo degli ascolti televisivi.