Spettacoli
In Irpinia nuove idee per la musica popolare: i fan incontrano gli artisti
Da oggi fino a primavera un calendario di meeting on line, un'idea della Scuola di Tarantella di Montemarano e del regista Roberto D'Agnese per Omast Eventi
Se la musica dal vivo si ferma davanti la pandemia, l’Irpinia risponde con un messaggio di forza e creatività. Da oggi fino a primavera arrivano gli “Incontri popolari”, calendario di meeting on line con artisti di calibro nazionale della musica popolare. Un’idea della Scuola di Tarantella Montemaranese e di Roberto D’Agnese per Omast Eventi, che vedrà la creazione di piazze virtuali (ma estremamente vive), grazie alle quali i fan potranno ascoltare i loro artisti del cuore ma anche fare domande e discutere in prima persona, opportunità che solitamente non si ha neanche partecipando ad eventi o concerti dal vivo.
Non più, dunque, un fan passivo, ma che ha l’opportunità di dialogare in modo diretto con gli artisti nell’ambito dei meeting in calendario ogni mercoledì per cento persone.
Si comincia oggi con Eugenio Bennato per poi proseguire con un lungo calendario che vedrà la partecipazione, in ordine sparso, di Ambrogio Sparagna, Alla Bua, Pietra Montecorvino, Daniele Sepe, Officina Zoé, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Luca Rossi, Giovanni Imparato, Rione Iunno, Nando Citarella, Le Ninfe della Tammorra, Molotov d'Irpinia, Alfio Antico, Mimmo Epifani, Ivan Romano, Mimmo Cavallaro, I Cantori di Carpino, Erasmo Petringa, Lumanèra, Suoni Antichi I Bottari di Macerata Campania, Mulieres Garganiche, Wizdom Drum Band, Orchestra Odissea, Zeketam, Suonatori di Montemarano e tanti altri artisti che stanno aderendo in queste ore.
“Stiamo realizzando un esperimento sociale in campo artistico-musicale -spiega Roberto D’Agnese- dove il fan interagisce con l’artista per la prima volta all’interno di piazze virtuali che si accenderanno ogni mercoledì via Zoom. In questo momento di sospensione dobbiamo adattarci ai cambiamenti e superare gli ostacoli, andare avanti, dare vita ad un cambiamento sociale. Non sappiamo quanto durerà la pandemia e quali conseguenze porterà con sé, quindi abbiamo il dovere di adattarci a questo nuovo sistema e ricreare calore umano attraverso il mondo virtuale che abbiamo a disposizione. L’obiettivo è mantenere viva l’interazione con l’arte e gli artisti attraverso un vero e proprio cartellone che giunga fino alla primavera, quando ci auguriamo che tutto possa ripartire finalmente dal vivo”.