Spettacoli
“Orgasmo e Pregiudizio” festeggia 25 stagioni di repliche a teatro
na coppia di amici si ritrova a dover condividere il letto di un motel...
A teatro lo spettacolo "Orgasmo e Pregiudizio" festeggia le 25 stagioni di repliche
Una coppia di amici si ritrova a dover condividere il letto di un motel. Proprio lì, affronteranno le loro più intime paure, le reciproche curiosità, le debolezze mai ammesse, riuscendo a confessare segreti e tabù mai pronunciati prima.
“Orgasmo e Pregiudizio”, che il prossimo anno festeggerà 25 stagioni di repliche, è lo spettacolo teatrale, di e con Fiona Bettanini e Diego Ruiz, capace di affrontare una tematica – quella sessuale – spesso spinosa, senza remore e senza mezzi termini, coinvolgendo il pubblico in sala che può ampiamente rispecchiarsi nelle storie dei due protagonisti, ridendo delle proprie debolezze e riuscendo, finalmente, a comprendere ciò che non aveva mai avuto il coraggio di domandare.
In occasione della rappresentazione al teatro San Babila di Roma dal 17 al 19 febbraio e al teatro Ghione di Roma dal 3 al 6 marzo, per la regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, ho voluto incontrare la protagonista Fiona Bettanini per conoscerla meglio e carpire il segreto del suo successo.
“Orgasmo e pregiudizio”, come nasce l’idea di uno spettacolo teatrale di così grande successo?
“Nel 1998, io e Diego Ruiz, che lavoravamo insieme già da anni, dopo aver visto che erano stati fatti molti monologhi sul sesso di successo (Jacopo Fo, Lunetta Savino ecc.) ci siamo detti che però mancava uno spettacolo di coppia dove venissero confessate tante verità e tanti desideri comuni ad ognuno di noi. La chiave è stata far sì che i due protagonisti non fossero amanti né coniugi ma semplicemente amici, in questo modo cadevano le naturali barriere che ci sono sempre in una coppia, innalzate soprattutto dal pudore reciproco. Inoltre, ci siamo prefissati di toccare nello spettacolo tutti gli argomenti dalla A alla Z. Il tutto in chiave comica. Dopo aver debuttato nel 1999 abbiamo subito capito di aver fatto centro”.
Di che tratta esattamente l’opera e chi sono i protagonisti?
“Lo spettacolo parla di due amici che sono costretti a passare la notte in un motel dividendo lo stesso letto. Su quel letto affrontano i propri tabù, le proprie curiosità e debolezze, spogliandosi, oltre che realmente, anche metaforicamente di ogni segreto che abbia a che fare col sesso”.
Il 2023 è il 24esimo anno di replica. Quali sono i punti di forza della rappresentazione che continuano a fare presa sul pubblico?
“Credo che i punti di forza siano, oltre ai sopracitati, che in questo spettacolo si ride molto e si scoprono delle cose comuni a tutti in ambito erotico. Gli spettatori, negli anni, ci hanno sempre confidato di aver utilizzato lo spettacolo anche un po' come terapia di coppia o argomento da affrontare nei giorni seguenti anche tra amici, tant'è che qualcuno ha ammesso di venire a rivederlo ogni volta che cambia partner! Inoltre, lo spettacolo che è del tutto atemporale e ancora perfettamente attuale, riesce a non scadere mai nella volgarità. Gli spettatori hanno sempre avuto la sensazione di sbirciare dal buco della serratura una coppia in una camera da letto”.
Lo spettacolo è ampiamente rappresentato anche all’estero…
“Il testo dello spettacolo, di cui siamo anche autori, è stato venduto in Repubblica Ceca, dove viene rappresentato da 18 anni da più di una compagnia teatrale, è stato messo in scena a Londra e ci era stato richiesto in Argentina. Il mio desiderio sarebbe riuscire a farlo mettere in scena in Francia perché credo che possa piacere molto al pubblico francese”.
Che significa, al giorno d’oggi, essere un attore di teatro?
“In Italia, purtroppo, il teatro ha subìto un decadimento generale, si punta al nome televisivo e questo chiaramente a discapito di chi ha alle spalle un percorso teatrale. Poi c'è stata la pandemia che,chiaramente, ha bloccato tutto. Per fortuna, però, il pubblico che ama il teatro ha risposto subito calorosamente appena hanno riaperto i teatri, perché la magia del teatro è unica. Le emozioni si trasmettono ogni sera in modo diverso”.
Com’è cambiato il teatro nel corso degli ultimi tre decenni?
“Come dicevo, il teatro è molto cambiato: 30 anni fa c'era un fermento, le persone erano interessate anche a scoprire cose nuove, nomi nuovi. 20 anni fa la gente era abituata ad andare a teatro anche durante la settimana, oggi i teatri programmano quasi solo nel weekend. Ho l'impressione che ci sia stata un'involuzione.Noi, per esempio, con questo spettacolo andiamo in tournée da tanti anni, appunto dagli anni duemila, e solo recentemente ci è capitato di vederci rifiutare il titolo Orgasmo e pregiudizio in certe località, e di vederci costretti a cambiarlo con un titolo più anonimo: "Uomo- donna istruzioni per l'uso". Tirate voi le conclusioni!”
I tuoi progetti oltre "Orgasmo e Pregiudizio"?
“In questi anni, chiaramente, abbiamo messo in scena altre commedie, ma il successo di questa è ineguagliabile. Ora, visto che "Orgasmo e pregiudizio" l'anno prossimo compie 25 anni, sarà l'ultimo anno che lo porteremo in scena. Stiamo pensando di scrivere la versione più adulta, diciamo 2.0 , per non smettere mai di far ridere, perché la cosa più bella che ci sia è far ridere le persone in sala. Con Orgasmo e pregiudizio ne abbiamo fatte ridere davvero tante”.