Esteri

Arabia Saudita nei Brics? La mossa di Bin Salman gela gli Usa e cambia tutto

I rapporti con Riad sono sempre stati il pilastro della politica americana in Medio Oriente. Ora però è rottura tra Biden e la monarchia del Golfo

Rottura Usa-Arabia Saudita: bin Salman pensa all'ingresso nei Brics con Russia e Cina

Joe Biden sta riuscendo nella triste impresa di far saltare numerosi rapporti con paesi considerati un tempo partner o persino alleati. Uno degli esempi è senz'altro l'Arabia Saudita, un paese chiave per gli equilibri geopolitici ed economici globali: grande produttore di petrolio nonché ago della bilancia in Medio Oriente, è sempre stato un paese vicino a Washington. Ora, invece, sta cambiando tutto.

L'anticipazione del cambiamento era arrivata con la scelta (considerata pro russa) di guidare le scelte dell'Opec+ sul taglio della produzione di petrolio. Le ripercussioni che ne sono scaturite sono ancora forti a Washington, dove molti hanno interpretato la decisione come un atto calcolato per umiliare il Presidente Biden e minare le prospettive del suo partito in vista delle imminenti elezioni di midterm, oltre a favorire la macchina da guerra del Presidente russo Vladimir Putin, finanziata dai combustibili fossili.

Ora, invece, l'Arabia Saudita ha espresso il proprio interesse ad entrare nel gruppo economico BRICS, che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Ramaphosa, appena rientrato da una visita ufficiale a Riyadh, ha detto che il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman Al Saud, ha espresso il desiderio del regno di far parte dei BRICS. "Non sono l'unico Paese a voler entrare nei BRICS", ha dichiarato Ramaphosa, secondo quanto riportato dalla radio locale ABC.

Ci sono infatti anche Iran (ufficialmente) ma anche Algeria e diversi altri paesi di quel mondo non contemplato dalle prospettive occidentali che sta però allargando le sue fila. Il presidente sudafricano ha dichiarato che il suo Paese presiederà il vertice dei BRICS nel 2023, aggiungendo che durante il summit verrà presa in considerazione la questione dell'espansione del gruppo. Il blocco è considerato quello con la crescita economica più rapida al mondo, dove i Paesi BRICS contribuiscono a circa il 25% della produzione totale mondiale e occupano circa il 26% del territorio mondiale. Secondo il gruppo bancario globale Goldman Sachs, entro il 2050 le economie dei Paesi BRICS dovrebbero competere con quelle dei Paesi più ricchi del mondo.

Lo sgarbo sull'Opec+ e la vendetta degli Usa

Ma intanto la partita sull'Arabia Saudita preoccupa e non poco gli Usa. Negli ultimi giorni, i legislatori democratici hanno proposto una serie di misure punitive contro il Regno. Il deputato Ro Khanna (D-Calif.) e il senatore Richard Blumenthal (D-Conn.) hanno annunciato la scorsa settimana una legge che bloccherebbe immediatamente tutte le vendite di armi all'Arabia Saudita per un anno. In tutto il caucus democratico, l'insoddisfazione che si cela nei confronti dei legami di lunga data degli Stati Uniti con i sauditi è esplosa in tutta la sua rabbia.

Tanto che qualcuno ritira fuori il ruolo dei sauditi negli attentati dell'11 settembre, per la lunga serie di violazioni dei diritti umani culminata con il rapimento e l'uccisione del collaboratore del Washington Post Jamal Khashoggi e per la diffidenza verso le simpatie di parte del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per i repubblicani e l'ex presidente Donald Trump.