Esteri

Attacchi chirurgici israeliani uccidono donne e bambini: il caso

di M. Alessandra Filippi

La strategia del terrore e dell'emergenza del governo israeliano di ultra destra è chiarissima così come è chiaro che uccidere gli attivisti della Jihad

Secca, anche se per ora senza conseguenze, la presa di posizione della Giordania. "Condanniamo l'aggressione israeliana a Gaza e il raid a Nablus", ha dichiarato ieri il ministero degli Esteri giordano, invitando tutta la comunità internazionale a dare protezione al popolo palestinese.

Come prevedibile, oggi a Nablus si sono verificati altri scontri. La Palestinian Red Crescent Society ha fatto sapere che i suoi medici hanno curato 145 feriti dopo il raid israeliano nella città occupata della Cisgiordania. Una dozzina di persone sono state colpite da colpi di arma da fuoco, tra cui un ragazzo di 14 anni, e molte altre hanno subito l'inalazione di gas lacrimogeni.

L'attacco sferrato da Israele ieri notte arriva ridosso dell' anniversario della dichiarazione d'indipendenza dello Stato di Israele, che coincide per i palestinesi con l'inizio ufficiale della Nakba- il Disastro - e della prima guerra fra Israele e Palestina. Quel giorno coincise anche con la scomparsa della Palestina dalle cartine geografiche e dalla Storia. Una cancellazione geografica, fisica e culturale tutt'ora in corso.