Esteri

Biden Xi, il disgelo è solo provvisorio: su Taiwan non ci sarà mai un accordo

di Lorenzo Lamperti

Troppo importante Taipei, dal punto di vista economico, tecnologico, geopolitico e strategico: e da Washington potrebbe arrivare subito l'erede di Pelosi

Allo stesso modo, il mantenimento dello status quo sullo Stretto è considerato da Washington condizione essenziale per contenere Pechino, visto il posizionamento di Taiwan nella prima catena di isole del Pacifico, il teatro nel quale appare chiaro ormai che si siano spostati i principali interessi geopolitici mondiali. Ma con la sua democratizzazione Taiwan è diventata importante per gli Usa anche dal punto di vista valoriale e retorico, soprattutto quando la Casa Bianca intende contrapporsi a Pechino sotto il profilo ideologico.

Taiwan ha una rilevanza fondamentale anche sotto il profilo commerciale. Nonostante le piccole dimensioni, Taipei è il nono partner commerciale di Washington (giusto per fare un paragone, prima della guerra l'Ucraina era il 67esimo). Nonostante le tensioni politiche e militari, anche tra Taipei e Pechino il legame commerciale è saldissimo. La maggior parte dei quasi 200 miliardi di dollari di esportazioni taiwanesi verso la RPC sono componenti poi utilizzati nelle esportazioni cinesi. Una guerra commerciale tra le due sponde dello Stretto esporrebbe dunque Pechino a una potenziale forte riduzione dell'export. Ma l'importanza economica di Taiwan non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Soprattutto sul fronte tecnologico, con il fondamentale settore dei semiconduttori che è letteralmente dominato a livello globale dai colossi taiwanesi che controllano da soli oltre il 60% dello share globale del comparto di fabbricazione e assemblaggio.

Senza dimenticare il ruolo che Taipei gioca o può ancora attivamente giocare. Le elezioni del 2024 saranno fondamentali. Anche, per certi versi soprattutto, quelle taiwanesi. Il 26 novembre anticipo con le elezioni locali. Attenzione: non si vota su questioni intrastretto, ma alcune sfide possono incidere su primarie ed equilibri in vista del 2024, quando uno dei candidati potrebbe o dovrebbe essere William Lai, attuale vicepresidente ma a capo della corrente più radicale del Partito progressista democratico della presidente Tsai Ing-wen (più moderata). La sua possibile vittoria potrebbe portare Pechino a dare per certo che si sia di fronte a un punto di non ritorno. A prescindere da quanto accadrà per la Casa Bianca.