Esteri
Brexit, la Francia manda 2 navi a Jersey: "La Gran Bretagna non ci fa paura"
L'isola di Jersey è dipendenza della Gran Bretagna ma un centinaio di pescherecci francesi la rivendica e minaccia di bloccare il porto di Saint Helier
I pescherecci francesi hanno lasciato le acque di Jersey dopo i colloqui con le autorita' dell'isola Jersey. Le navi da pesca sono ora dirette verso Est e hanno lasciato la baia di St Helier. Lo riferisce la Bbc. Il Segretario di Stato per gli Affari Europei della Francia, Clement Beaune, dopo che Londra aveva inviato due navi da guerra per pattugliare l'area di fronte all'Isola di Jersey ha comunicato che la Francia "non si farà intimidire" dalle manovre del Regno Unito nel Canale della Manica. L'isola di Jersey è dipendenza della Corona britannica, e qui un centinaio di pescherecci francesi minaccia di mettere in atto un blocco del porto di Saint Helier, in una disputa legata alle licenze di pesca post-Brexit. Intanto, nel braccio di ferro ingaggiato dai due Paesi, anche la Francia di Emmanuel Macron ha inviato due navi militari vicino Jersey.
Brexit, Ue: serve calma ma la Gran Bretagna sta violando accordi
L’Ue richiama “alla moderazione e alla calma” in merito alla disputa sullo sfruttamento delle risorse ittiche nel Canale della Manica che ha visto la mobilitazione, nelle ultime ore, anche di navi da guerra britanniche per evitare l’accesso dei pescherecci francesi. “Seguiamo la situazione” e l’importante “è discutere il problema”, ha detto Dana Spinant, portavoce della Commissione europea. L’esecutivo Ue “il 30 aprile ha ricevuto una notifica dalle autorità del Regno Unito sulla concessione di 41 licenze ai pescherecci Ue che pescano nelle acque territoriali di Jersey” ma “sono state decise ulteriori condizioni”, ha aggiunto la portavoce Vivian Loonela. In risposta a tale richiesta “abbiamo indicato al Regno Unito che le disposizioni dell’accordo” tra Ue e Londra “non erano state rispettate”, dal momento che “le condizioni” alle concessioni “devono essere basate su ragioni chiare e scientifiche e non essere discriminatorie”. Inoltre, “tali requisiti vanno richiesti in anticipo alle parti coinvolte per dare tempo di rispondere”, ha concluso la portavoce.