Esteri

Cina, Bergoglio e Merkel alleati di Xi: il virus avvicina la Chiesa e Berlino

Pechino-Città del Vaticano-Berlino: un triangolo anti-Washington?

Le difficoltà che la Cina sta attraversando con la ‘gestione’ dei ragazzi di Hong Kong, non impediscono al Vaticano di continuare un dialogo ben strutturato con Xi Jinping. Anzi, come scrive il Corriere della Sera, la “diplomazia del coronavirus” produce un prolungamento della loro intesa, in scadenza a settembre. Bergoglio e Xi infatti, avrebbero fatto slittare di almeno un anno il termine per ridiscutere il loro accordo biennale e verificarne i contenuti nel 2021. L’epidemia esplosa in Cina prima e in Europa poi, ha reso impossibile, si spiega in Vaticano, una serie di incontri preparatori come quelli del 2018. Ma il contenuto di quell’accordo, non è dato conoscerlo: si tratta di un documento definito temporaneo e tenuto segreto per volontà cinese. Le conseguenze dell’accordo, sempre come scrive il Corriere della Sera, si possono intuire e parzialmente notare: è improbabile che ci saranno prese di posizione vaticane sul pugno di ferro di Pechino a Hong Kong, o sulle responsabilità per il ritardo col quale il mondo è stato informato.

Non ci sarà neppure un allineamento vaticano agli Stati Uniti, se progredirà una nuova Guerra fredda tra Usa e Cina. Il che rappresenta la visione globale di Bergoglio che rimane convinto che non si possa prescindere dalla presenza cinese sullo scacchiere mondiale. E il Vaticano non vuole inserire elementi anche minimi che possano compromettere il mantenimento dell’accordo firmato a Pechino il 22 settembre del 2018. Quell’intesa è stata utilizzata per cercare di superare la dicotomia tra la Chiesa cattolica “patriottica”, di fatto controllata dal governo comunista di Pechino, e quella “sotterranea” fedele al Papa e perseguitata per decenni. L’operazione è riuscita nonostante arrivino a intermittenza voci di un giro di vite progressivo contro la libertà religiosa; e di una lobby antivaticana nel Partito comunista cinese, contraria a rapporti più stretti con la Roma papale.

Ma la strategia cinese in Europa comprende anche e soprattutto il rapporto da rafforzare con Berlino:
un impegno per la cooperazione nella battaglia contro il coronavirus e per rilanciare le economie. È questo, secondo i media ufficiali cinesi, l'impegno del presidente cinese Xi Jinping e della cancelliera tedesca Angela Merkel, che hanno ribadito il loro sostegno all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Ieri, riporta l'agenzia Xinhua, durante un colloquio telefonico Xi si è detto pronto a rafforzare i rapporti con la Germania e l'Unione Europea per "aggiungere certezza nell'attuale mondo di incertezza". La Cina, ha assicurato, continuerà la politica di "apertura" e "creerà un ambiente favorevole per le aziende tedesche" affinché possano aumentare gli investimenti. La Merkel ha confermato che la Germania è pronta a rafforzare i rapporti con la Cina e ha sottolineato come "la solidarietà internazionale e il multilateralismo" siano cruciali nella battaglia globale contro il coronavirus. E' di ieri la notizia del rinvio, a causa della pandemia, del vertice Ue-Cina previsto per settembre a Lipsia.