Esteri

Coronavirus, 60000 casi e 300 morti tra medici e infermieri negli Stati Uniti

di Daniele Rosa

Senza maschere, guanti e piani di emergenza

Anche negli Stati Uniti il Coronavirus continua a colpire in maniera pesante i lavoratori della sanità. 60000 sono stati i sanitari infettati e 300 quelli morti secondo gli ultimi dati del Centro per il Controllo delle malattie e Prevenzione. I numeri, nelle ultime settimane sono in crescita. CDC ha registrato casi e morti tra infermieri/e, dottori, farmacisti, dottori, ricercatori, tecnici di laboratorio e altro personale sanitario.Il trend registrato è cresciuto dal 15 aprile quando, il Centro, ha riportato 27 morti e oltre 9000 infettati tra i lavoratori della sanità.

Un altro aspetto molto preoccupante registrato tra queste morti è nato dal fatto che, molte di queste vittime, non erano adeguatamente protette nel loro lavoro a rischio contro il virus. Nonostante ciò hanno continuato a lavorare. Nel Paese molto personale non era dotato dell’equipaggiamento minimo ( ad esempio maschere N95, maschere normali e guanti ) per affrontare una pandemia. ’Numeri di infettati e morti sottostimati’ ha confermato il Presidente dell’Associazione Nazionale degli Infermieri, il più grande sindacato del Paese. NNU ha preparato una sua mappa dei morti utilizzando il numero dei necrologi e, solo utilizzando questa verifica, i numeri erano già saliti a 530. In aggiunta oltre 23000 infermieri, l’80% non era ancora stato testato al virus.

‘Purtroppo-come ripetuto dall’esponente del sindacato-questa situazione, dopo due mesi, non è ancora migliorata’. Secondo NPR, nell’estate del 2017, l’Amministrazione Trump, aveva bloccato l’implementazione delle regole federali che avrebbero dovuto mettere a punto, per il settore sanitario, piani  di gestione di una pandemia analoga a quella che si sta vivendo. Conseguentemente quando il Coronavirus è esploso non esistevano regole comuni per proteggere il personale da agenti patogeni trasmessi nell’aria come tubercolosi, influenza o Coronavirus.

Nella zona più infettata del paese, lo Stato di New York, ‘più della metà degli infermieri-ha detto il Direttore dell’Associazione degli Infermieri di New York, Pat Kane-era senza equipaggiamento protettivo e qualcuno è morto fuori ospedale cercando di ritornare a casa. In qualche caso molto personale ha operato e opera, ancora adesso, senza protezioni e piani di crisi adeguati’.

Lo stesso Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha confermato come il tasso di infezione tra gli infermieri abbia raggiunto il 12%, molto alto se comparato con il 20% di tutti i residenti dello Stato. 

'La lezione che purtroppo abbiamo ampiamente imparato-hanno sostenuto diversi medici che hanno operato in emergenza-che è necessario preparare tutto il personale sanitario con piani di crisi adeguati a fronteggiare un’altra possibile ricaduta del virus in autunno’.