Esteri
Coronavirus, aumentano i casi a Taiwan. L'Icao esclude Taipei e blocca utenti

La complicata posizione di Taipei nell'emergenza sanitaria nata da Wuhan
Altri tre casi di contagio da nuovo coronavirus sono stati confermati a Taiwan, portando così il totale registrato a otto dall'inizio dell'epidemia. Lo hanno fatto sapere le autorità locali, sottolineando che due delle persone contagiate sono turisti di 70 anni arrivati da Wuhan. Il numero di casi confermati nel mondo è arrivato a oltre 4.500, 4.515 dei quali in Cina.
La posizione di Taiwan in questa crisi è particolare. Come noto, la Repubblica Popolare Cinese la ritiene una provincia ribelle e per questo diverse organizzazioni internazionali non ammettono la partecipazione di Taipei che per questo lamenta la mancata trasmissione di informazioni dall'Organizzazione mondiale della sanità. A Taiwan non è stato infatti permesso di partecipare alla riunione d’emergenza dell’Oms del 22 gennaio scorso sul nuovo virus.
E nel frattempo l'Icao (l'organizzazione internazionale dell'aviazione civile) avrebbe bloccato numerosi account Twitter che chiedevano conto dell'esclusione di Taiwan dalle misure prese dalla stessa organizzazione contro la diffusione del coronavirus. Tra i profili bloccati ci sarebbero anche quelli di giornalisti e funzionari statunitensi. Numerose le critiche su Twitter, con diversi utenti, ma anche gli stessi partiti politici taiwanesi, che accusano l'Icao di cedere alle pressioni di Pechino in merito al principio dell'"unica Cina".
On this point, we are issuing another reminder of our social media rules: https://t.co/jBhWH6QXKn… Irrelevant, compromising and offensive material will be removed and the publisher precluded.
— ICAO (@icao) January 28, 2020