Esteri

Coronavirus, l’Arizona allerta gli ospedali per una crescita del coronavirus

di Daniele Rosa

In 19 Stati il trend è in salita mentre in 27 si vede il calo

L’Arizona ha chiesto agli ospedali dello Stato di allertare i piani di emergenza per un ritorno del Coronavirus.

Negli Stati Uniti sono 19 gli Stati che hanno il trend di contagi ancora in aumento. In 24 la tendenza è in calo mentre è stabile in 7 Stati.

A livello nazionale, secondo i dati della Johns Hopkins University, oltre 2 milioni di persone sono state contagiate e 112000 sono morte. 

‘Sappiamo- ha confermato il Direttore sanitario dell’Arizona, Cara Christ- che il virus circola ancora nella nostra Comunità e prevediamo un aumento dei casi’.

La maggior preoccupazione degli esperti sanitari è quella di evitare la saturazione dei posti in terapia intensiva come è successo nella prima ondata.

Molti Stati hanno riaperto e allentato le misure di lockdown. Questo, insieme alle preteste antirazziali per la morte di George Floyd, fanno temere che gli alti tassi di contagi della primavera scorsa possano riapparire.

Ad esempio il North Carolina ha superato il  record di ospedalizzati per Covid 19, ben 774 secondo la North Carolina Health Association.

In altri Stati, focolai dell’epidemia, la situazione è fortunatamente in miglioramento. E’ il caso del New Jersey con in un solo giorno 375 casi e 91 decessi. ‘Un miglioramento-ha confermato il Governatore-Phil Murphy-anche se non ne siamo ancora usciti’.

E ad aumentare le preoccupazioni dei sanitari sono state le proteste nelle strade. Los Angeles, ad esempio, sta chiedendo ai residenti che hanno partecipato alle proteste di monitorare i sintomi nella preoccupazione che gli assembramenti siano stati momenti di ulteriore diffusione del virus.

‘La strada per il vaccino-ha confermato il dr.Anthony Fauci Direttore del National Institute of Allergy and Infective Deseases-è ancora lunga. Il grande lavoro sarà non solo trovare il vaccino ma riuscire a distribuirlo a tutto il mondo’.

L’importante, secondo grand parte del mondo sanitario americano, è adesso sfruttare tutto quello che si è imparato per convivere con un virus che non se ne andrà così facilmente.