Esteri

Coronavirus. Trump e Fauci le due scuole di pensiero sul virus.

di Daniele Rosa

Il trumpismo e il faucismo raccontano due storie diverse sulla pandemia

In tema di Coronavirus gli americani, da qualche mese, devono ascoltare due scuole di pensiero molto spesso discordanti. Una è la linea, personalissima, del Presidente Donald Trump, il ‘trumpismo’, e l’altra è quella seguita dal dr. Anthony Fauci, numero uno dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ed Allergiche e membro della task force contro il Coronavirus alla Casa Bianca, il cosiddetto ‘faucismo’.

La prima scuola di pensiero è dettata dalla voglia di dare speranza al Paese con uno sguardo alla prossima possibile, o meno, rielezione sullo scranno più importante del mondo.

Con questi due obiettivi, il trumpismo, senza alcuna base scientifica ha inanellato una serie di dichiarazioni sul virus che hanno creato discussioni e critiche.

All’inizio raccontava che il virus era da considerarsi ne più né meno che un’influenza che sarebbe passata con il caldo. Mai previsione fu meno azzeccata. Poi il trumpismo ha cominciato a dire che il virus era pericoloso e veniva dalla Cina. Successivamente il virus non è stato più chiamato cinese (pena una nuova guerra con Pechino) ma solo un pericoloso nemico invisibile. Ma il trumpismo ha continuato a portare avanti le proprie percezioni raccontando agli americani che in breve ci sarebbero stati test per tutti. E la realtà, soprattutto nei primi tempi di carenza estrema di test, ha immediatamente dato la risposta: i test, all’inizio, erano disponibili per pochi e soprattutto erano inaffidabili.

E di nuovo il trumpismo,esasperato, ha sponsorizzato un farmaco con poche evidenze contro il Coronavirus, l’idrocloroxina, utile per la malaria ma con effetti pesanti sui pazienti di Covid 19.

E poi le ultime due perle: la prima, forse solo come battuta, quella di provare a fare iniezioni di disinfettante per fare sparire il virus, che si commenta da sola; e l’ultima che farà discutere altrettanto: il Coronavirus andrà via senza vaccino. ‘Quando il virus se ne sarà andato- ha dichiarato Trump-anche senza vaccino si tornerà alla normalità.Le persone non devono abituarsi alla nuova normalità ma recuperare le vecchie abitudini’.

Non è che un caso che il trumpismo in sanità abbia cambiato l’opinione degli americani sul Presidente. Oltre il 55% considera negativa la sua gestione della crisi.

Coronavirus. Il pensiero differente tra Trump e Fauci

Altra linea quella del ‘fauicismo’ basata su evidenze scientifiche e competenze.

‘Il virus è straordinariamente efficiente nella trasmissione tra persone. E’ difficile che questo tipo di virus scompaia da solo’.

Ed ancora ‘le persone devono imparare a convivere con il vaccino rispettando assolutamente le regole della social distancing, dobbiamo cambiare mentalità’ ha sempre sottolineato il pensiero di Fauci.

La divergenza di pensiero è emersa un’altra volta ancora nei tempi della riapertura che per il ‘trumpismo’ avrebbero dovuto essere a Pasqua mentre il faucismo, più prudente, ha posticipato a maggio ed oltre in alcuni casi.

Ultime ma non ultime: Per primo l’appoggio al ‘redemsivir’ un farmaco che sembra essere particolarmente promettente nel campo della cura e per secondo un possibile vaccino che potrebbe essere pronto già all’inizio del prossimo anno ma solo se tutto il processo di approvazione da parte dell’FDA sarà rapido e soprattutto le evidenze garantiranno la sicurezza dello stesso.

Che ne penserà il Coronavirus, vero protagonista della guerra tra le due scuole di pensiero?

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