Esteri
Crosetto: "La Difesa comune europea? Non si può fare. Vi spiego il perché"
Il ministro stronca la proposta cara alla Schlein e parla delle possibili conseguenze in caso di disimpegno degli Usa



Crosetto: "Senza la Nato salta tutto". Il punto sul riarmo e la difesa comune europea
Donald Trump ha parlato chiaro all'Europa, gli Stati Uniti vogliono smarcarsi militarmente dall'Ucraina e valutano anche un disimpegno esteso a tutti i territori dell'Ue in cui sono presenti con delle loro basi militari. Da qui la decisione presa dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di riarmare l'Europa, con un piano da 800 miliardi. Proprio di questo si discuterà oggi durante il delicatissimo Consiglio europeo. Ma sulla questione ci sono due posizioni opposte, il Pd di Elly Schlein infatti è contrario al riarmo ma è favorevole a una Difesa comune europea. Ma a smontare questa ipotesi ci pensa il ministro della Difesa Guido Crosetto.
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"La difesa europea - scrive il ministro in una lettera aperta indirizzata a Il Corriere della Sera - non può sostituire la Nato né offrire lo stesso livello di protezione". Crosetto nella lettera cita la normativa europea, il Trattato di Maastricht, modificato dal Trattato di Lisbona secondo cui la sicurezza nazionale "resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro". "Vuol dire che ogni Paese è responsabile della sua Difesa e non esiste, ad oggi - prosegue - la possibilità, né concreta né giuridica, di un meccanismo automatico di mutuo soccorso, intra-Ue, in caso di aggressione di una Nazione, o un'entità, esterna". Questo evidenzia il ministro a differenza dell'articolo 5 della Nato, "così spesso citato, a volte anche a sproposito, il quale impone a tutti gli alleati di intervenire in difesa di un membro che venga attaccato, il Trattato di Maastricht, poi modificato a Lisbona non prevede un obbligo vincolante di intervento".
"Il Trattato Ue stesso prevede, è vero, in prospettiva, la possibilità di una politica di difesa comune, ma solo a seguito di una decisione unanime del Consiglio Europeo - sottolinea -. Circostanza che, dal 1992 ad oggi, non si è mai verificata né è in discussione, oggi, in alcun governo o Stato membro". "La sicurezza e la Difesa dei Paesi Nato retti, loro sì, da un patto di mutuo e immediato soccorso e mutua assistenza, in caso di pericolo o minaccia esterna si basa, tuttavia, vale la pena, qui, ricordarlo ancora una volta, sulla capacità - spiega ancora Crosetto - militare, economica, politica e sociale di ogni Nazione di investire nelle singole abilità/capacità di Difesa, garantendo così la prontezza necessaria contro ogni minaccia esterna".
"In un tale, ma preciso, contesto, l'unico modello di difesa concreto e praticabile, qui ed ora, è quello della Nato". "Chi considera la spesa per la Difesa come 'costi inutili' dimentica che senza sicurezza non esistono né libertà né sviluppo sociale - conclude -. La Difesa è un pilastro essenziale della nostra democrazia e della nostra credibilità internazionale".