Esteri
Elezioni Cipro Nord, vince Tatar: Erdogan si allarga ancora nel Mediterraneo
Tatar vince le elezioni a Cipro Nord: "Rafforzeremo i legami con la Turchia, pronti a negoziati con Nicosia"
Da Cipro Nord una nuova spinta alla Turchia verso il Mediterraneo. Il primo turno delle elezioni presidenziali di domenica 11 ottobre sull'isola non aveva visto trionfare in maniera netta uno dei candidati, rendendo necessario il ballottaggio tra l’attuale premier Ersin Tatar, primo per preferenze con il 32,5% e il presidente uscente Mustafa Akinci con il 29,84%. La nuova tornata elettorale ha avuto un’affluenza maggiore (67,3%) rispetto all’11 e ha proclamato vincitore, non con poche sorprese, Tatar, che ha smentito i pronostici della vigilia. La differenza percentuale è stata piuttosto risicata, 51,74% contro il 48,26%, con uno scarto di poco più di 5mila voti, ma tanto è bastato per far avere alla repubblica del nord dell’isola un nuovo presidente. Akinci, che non è riuscito del tutto ad attirare i voti inizialmente indirizzari verso gli altri candidati, ha riconosciuto il risultato sfavorevole e si è complimentato con il vincitore, annunciando allo stesso tempo la fine del suo impegno politico.
Le reazioni
Tatar è promotore di una soluzione a due Stati nell’isola ed è stato fortemente appoggiato dalla Turchia durante il periodo di campagna elettorale. Non è un caso che proprio il nuovo presidente abbia pubblicamente ringraziato la “madrepatria” per il sostegno durante la crisi del Covid-19. Nella Repubblica del nord, riconosciuta solo da Ankara, ha quindi vinto la visione nazionalista e separatista del paese, mentre Akinci rappresentava la voce di quella parte di popolazione che spinge per una normalizzazione dei rapporti con Cipro e una riunificazione dell’isola. I risultati però hanno evidenziato una forte polarizzazione tra i due schieramenti, sintomo di una società profondamente spaccata.
Tatar con le prime dichiarazioni ha voluto tendere la mano ai greco-ciprioti dicendosi pronto a negoziare con Nicosia e a trovare una soluzione reale alle divisioni interne. Dalla Turchia il presidente Recep Tayyip Erdogan ha applaudito al risultato elettorale promettendo un costante impegno per proteggere i diritti e la legge della KKTC. Anche il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu si è congratulato con Tatar e ha annunciato il supporto alla repubblica turca di Cipro Nord e la difesa dei suoi interessi nel Mediterraneo orientale.
Gli scenari futuri
Cipro negli ultimi mesi è stata al centro delle attenzioni internazionali per via dei crescenti contrasti tra Grecia e Turchia sui diritti di sfruttamento dei ricchi giacimenti di idrocarburi nelle acque al largo dell’isola. Quella del Mediterraneo orientale è una zona sempre più calda, visto che oltre alle recenti tensioni (aumentate vertiginosamente) tra i due membri della Nato, gli interessi di Atene e Ankara si mescolano anche con quelli di alcuni paesi della cosiddetta area “Mena” (Middle East and North Africa) come Israele, Libano ed Egitto.
La vittoria di Ersin Tatar rafforzerà il legame tra Ankara e la KKTC, che durante la presidenza Akinci si era affievolito proprio per le sue idee moderate e conciliatrici. Il neopresidente puntellerà la presenza della Turchia, quest’ultima inevitabilmente orienterà le politiche del nord, mentre i tentativi di pacificazione con la popolazione greco-cipriota saranno più complicati. Per Erdogan infatti è fondamentale avere il controllo della porzione settentrionale di Cipro per motivare le sue rivendicazioni espansioniste nel Mediterraneo.
L’isola fin dal 1974, anno dell’intervento militare turco, è di fatto divisa in due, con al nord l’enclave riconosciuta solo da Ankara e al sud la Repubblica di Cipro, separate da una striscia di territorio cuscinetto sotto il controllo delle Nazioni Unite. Una spaccatura che nel prossimo futuro, visti i risultati delle elezioni, rischia di accentuarsi ancora di più.