Esteri
Elezioni Francia: la sovranista, il comunista, il polemista e… i candidati
Corsa all'Eliseo: undici candidati alla presidenza francese per strappare lo scettro a Macron
Elezioni Francia 2022, candidati e programmi
Sono in tutto 12 i candidati alla presidenza francese nella corsa all'Eliseo col voto di domani, 10 aprile. Il ballottaggio e' fissato a domenica 24 aprile, giorno in cui si saprà il nome del prossimo presidente della Repubblica. Dei 12 candidati sei hanno partecipato alle elezioni del 2017, quando erano invece 11 in lizza. Nei tredici giorni a venire i dodici candidati avranno un uguale tempo di parola nelle trasmissioni radiofoniche e televisive e potranno rivolgere le loro promesse per posta ai francesi, cercando di stravolgere o di confermare i sondaggi che vedono il presidente della Repubblica Emmanuel Macron in testa al primo turno con il 28 per cento nelle intenzioni di voto, seguito da Marine Le Pen del Rassemblement National al 20 per cento e da Jean Luc Melenchon della France Insoumise al 14 per cento. Eric Zemmour di Reconquete e la repubblicana Valerie Pecresse si contendono invece il quarto e il quinto posto. Di seguito chi sono i candidati e i loro programmi:
EMMANUEL MACRON, IL 'PRESIDENTE CANDIDATO'
In una lettera ai francesi pubblicata lo scorso tre marzo sulla stampa locale, il presidente della Repubblica Macron ha annunciato la sua ricandidatura per l'Eliseo. Prima vicesegretario generale e poi ministro dell'Economia, dell'Industria e dei Numeri sotto Francois Hollande, Macron ha vinto le elezioni del 2017 con il partito la Republique en Marche, riportando il 66 per cento dei voti al secondo turno contro Marine Le Pen e diventando l'inquilino dell'Eliseo piu' giovane della storia. Il suo mandato e' stato segnato prima dalla crisi dei gilet gialli, poi dall'inizio della pandemia da coronavirus e infine dallo scoppio della guerra in Ucraina. Gli ultimi sondaggi lo danno favorito anche stavolta, sia al primo che al secondo turno. Nel suo programma elettorale, presentato alla meta' del mese, Macron insiste molto sulla sovranita' e sulla transizione energetiche. In questo senso, il leader della Republique en Marche promette il rinnovamento termico di 700.000 appartamenti all'anno, la costruzione di cinquanta parchi eolici in mare entro il 2050, la costruzione di 14 nuovi reattori nucleari per accompagnare il passaggio verso le rinnovabili e l'istituzione di un sistema di leasing per i veicoli elettrici volto a incoraggiare i cittadini ad abbandonare quelli inquinanti.
A questo obiettivo Macron affianca il raggiungimento dell'indipendenza agricola - tema tornato al centro del dibattito pubblico dopo l'inizio del conflitto in Ucraina - da ottenere con l'investimento sulle nuove generazioni di agricoltori e con la formazione di una filiera agricola tutta europea. Per cio' che riguarda il potere d'acquisto dei francesi, il candidato presidente vuole intervenire con alcuni accorgimenti fiscali quali l'alleggerimento delle tasse di successione, la soppressione del canone televisivo e la riduzione delle imposte per le coppie che vivono insieme. In tema di lavoro, sono due le misure che vorrebbe adottare: l'allungamento dell'eta' pensionabile a 65 anni e la trasformazione dell'agenzia per il lavoro in uno sportello unico dedicato, tra le altre cose, ai servizi di formazione e di ricerca di occupazione. Capitolo Ucraina: Macron, che e' stato uno dei principali interlocutori di Vladimir Putin nel primo mese di guerra, ha scelto di dare armi all'Ucraina e nel futuro vuole continuare a sanzionare la Russia e aumentare il budget di spesa militare della Francia portandolo a 50 miliardi all'anno nel 2025. La sua posizione sull'utilita' della Nato, definita nel 2019 "in uno stato di morte cerebrale", e' cambiata in positivo dopo l'inizio del conflitto.
MARINE LE PEN: L'ESTREMA DESTRA CHE SFIDA MACRON
Nel 2017 Marine Le Pen, candidata dell'estrema destra alle presidenziali francesi del prossimo aprile, e' arrivata fino al secondo turno contro Emmanuel Macron. Secondo i sondaggi sulle intenzioni di voto che la vedono in seconda posizione, oscillante tra il 19 e il 20 per cento delle preferenze, potrebbe farcela anche stavolta. Figlia di Jean Marie, fondatore del Front National, Le Pen ha preso le redini del partito nel 2011, per poi cambiargli nome in Rassemblement National ed espellere il padre. Il primo grande punto del suo programma e' la gestione dei flussi migratori: la candidata dell'estrema destra propone di trattare le domande d'asilo unicamente nelle ambasciate e nei consolati francesi all'estero, di espellere i migranti senza documenti e gli stranieri condannati, di mettere fine allo ius soli e all'acquisizione automatica deilla nazionalita' francese attraverso il matrimonio. Per quanto riguarda in particolare gli islamici, Le Pen intende vietare per legge l'uso del velo nei luoghi pubblici.
L'altra sua grande priorita' e' il mantenimento della sicurezza interna; a questo proposito vuole abolire le riduzioni di pena in favore dei condannati per violenza contro la persona e ritiene necessario istituire la presunzione di legittima difesa per le forze dell'ordine. Sul fronte potere d'acquisto, altro grande tema di questa campagna elettorale, la leader dell'Rn promette di abbassare dal 20 al 5,5 per cento l'imposta sul valore aggiunto per l'energia, di eliminare il canone televisivo con la privatizzazione delle emittenti pubbliche e di rinazionalizzare le autostrade per diminuire del 15 per cento i prezzi del pedaggio. Per i giovani che decidono di restare in Francia Le Pen prevede inoltre di eliminare l'imposta sul reddito fino al raggiungimento dei 30 anni. Per i piu' anziani, invece, assicura che ci sara' una pensione minima di 1000 euro. Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, evento che ha inciso non poco sulla dinamica elettorale, la candidata dell'estrema destra si e' opposta all'invio di truppe francesi sui territori di guerra, si e' dichiarata sfavorevole alle sanzioni economiche contro la Russia - sicura che ci saranno conseguenze negative sul potere d'acquisto dei francesi - e ha invocato l'uscita della Francia dal comando integrato della Nato.