Esteri
Elezioni Singapore, si vota per il futuro post Covid della città Stato
Non è in bilico la vittoria del Partito d'Azione Popolare, al potere dal 1959. Ma il voto segna l'inizio di un cambiamento generazionale
I cittadini di Singapore stanno votando per le legislative sotto stretto controllo sanitario nella citta'-stato del sud-est asiatico che spera di aver superato l'epidemia di coronavirus. Durante la mini-campagna elettorale, di appena nove giorni, i comizi erano vietati e la campagna è stata condotta principalmente online per evitare il rischio di ulteriori infezioni. I seggi hanno aperto alle 8 ora locale (le 2 in Italia) e hanno iniziato ad accogliere gli elettori con maschere e guanti obbligatori. I singaporiani hanno dovuto votare fino alle 20, ora locale (le 14 in Italia) in una rigida fascia oraria assegnata loro per rispettare il distanziamento fisico. I risultati sono attesi per domani mattina.
In palio i 93 seggi del 14esimo parlamento dall'indipendenza del 1965. Il risultato appare tutt'altro che in bilico. Secondo gli analisti, il Partito d'Azione Popolare al potere dal 1959, dovrebbe conquistare la stragrande maggioranza dei seggi, come d'altronde già accaduto nella precedente tornata. Questo avviene grazie anche a un sistema elettorale che sfavorisce le opposizioni, che si sono lamentate per lo scioglimento del parlamento lo scorso 23 giugno, in piena emergenza pandemica. Una mossa, a loro dire, tesa a sfavorirle ulteriormente. In queste settimane, infatti, il governo ha rimosso gran parte delle restrizioni alle attività commerciali e ha iniettato una cifra superiore a 57 miliardi di euro nell'economia. Votare adesso significa per Lee Hsien Loong, primo ministro della città stato dal 2004, mettere al sicuro la maggioranza per i prossimi cinque anni ed evitare le incognite del Covid. Eppure, i motivi di interesse ci sono. Lee ha più volte detto che intende ritirarsi durante la prossima legislatura, mentre due sue fratelli minori sono coinvolti in una faida: entrambi rivendicano il patrimonio del padre, l'ex premier Lee Kuan Yew, nonché la sua eredità politica. Tra i 192 candidati di 11 partiti figurano anche 40 donne, un record.