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Francia e governo Barnier appesi a un filo. Rn, Bardella: "Voteremo la sfiducia sulla sicurezza sociale"

di Redazione Esteri

Il documento è collegato alla legge di Bilancio, in caso di sconfitta della maggioranza il Paese andrebbe a nuove elezioni in esercizio provvisorio

Francia, Barnier si gioca tutto. Il voto decisivo sulla sicurezza sociale

Giornata cruciale per la politica francese, oggi potrebbe cadere il governo Barnier. Dopo tanti annunci è arrivato il momento della verità, tutto è in mano al Rassemblement National di Marine Le Pen. Il disegno di legge sul finanziamento della sicurezza sociale, vale a dire l’insieme degli istituti relativi a sanità, vecchiaia, famiglia e infortuni sul lavoro, sarà presentato all’Assemblea nazionale francese nel primo pomeriggio. Ma non finisce qui, infatti collegata a questo provvedimento c'è anche la legge di Bilancio e in caso di vittoria dell'opposizione, se il Rn non dovesse astenersi come di consueto, la Francia rischierebbe seriamente l'esercizio provvisorio con scenari drammatici per il Paese. La preoccupazione dei parlamentari è quella di fare la fine della Grecia.

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Il voto decisivo - riporta Il Sole 24 Ore - avverrà oggi sotto la pressione dell'opposizione, e in particolare del Rn, il premier Barnier, che non dispone di una maggioranza all’Assemblea, potrebbe ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione, che consente di far passare il testo senza votazione. Con il rischio di una mozione di censura, che potrebbe far cadere il suo governo. Il presidente del partito Bardella è stato chiaro: "Voteremo la sfiducia a questo governo, a meno di un miracolo dell'ultimo minuto, ma ho poche speranze che Michel Barnier verrà toccato dalla grazia".

Barnier ha poca intenzione di cedere all’ultimatum della destra radicale, che sta cercando di far leva sul suo potere di veto, alimentato dall’intransigenza di principio della sinistra. Conta sul fatto che i francesi, anche all’interno dell’elettorato di Rn, sono contrari alla censura, il provvedimento che segnerebbe la fine del governo Barnier e porterebbe con ogni probabilità a nuove elezioni.

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